Washington (Usa), 2 ott. (LaPresse/Reuters) – Rabbia del presidente degli Stati Uniti Barack Obama dopo la sparatoria di ieri in Oregon, dove un ragazzo di circa 20 anni ha aperto il fuoco, provocando morti e feriti prima di essere ucciso dalla polizia. Nella notte italiana Obama è comparso nella sala stampa della Casa Bianca, con il volto cupo, e ha affermato che l’America, non votando leggi sufficienti sul controllo sulle armi, ha fatto la “scelta politica” di permettere sparatorie di massa come quella avvenuta in Oregon. “È una scelta politica che facciamo, quella di permettere che questo accada ogni pochi mesi in America”, ha detto Obama. “Chiederò al popolo americano di pensare come possiamo portare il nostro governo a cambiare queste leggi (sulle armi ndr.) e a salvare vite”, ha affermato. Poi si è scagliato contro la National Rifle Association (Nra), pur senza nominarla esplicitamente, per avere bloccato la riforma delle leggi sul controllo delle armi. “Pensate se le vostre opinioni vengono rappresentate in modo appropriato dall’organizzazione che suggerisce che sta parlando per voi”, ha detto riferendosi alla Nra.
Obama e il vice presidente Usa Joe Biden hanno spinto insieme per una riforma delle leggi sui controlli sulle armi dopo la strage del 2012 nella scuola elementare di Newtown, in Connecticut, in cui morirono 20 bambini. Ma i loro tentativi non ebbero successo. Dopo la sparatoria di ieri in Oregon democratici e repubblicani hanno espresso condoglianze ed esternato preghiere per le vittime e i loro familiari ma Obama, visibilmente alterato, ha detto che questo non è abbastanza. “È diventata in qualche modo una routine” e “la mia risposta da questo podio finisce per essere una routine, siamo diventati insensibili a questo”, ha dichiarato. La Costituzione Usa garantisce ai cittadini il diritto a portare armi, diritto che è ritenuto prezioso da molti elettori. Obama si è detto certo che i suoi oppositori lo criticheranno accusandolo di avere politicizzato una tragedia con il suo discorso, ma “questo è qualcosa che dovremmo politicizzare”, ha detto. La questione dei controlli sulle armi potrebbe comparire come argomento di campagna elettorale per le presidenziali 2016. L’ex segretaria di Stato Hillary Clinton, frontrunner per la nomination democratica, ha promesso che spingerà per la riforma delle leggi sulle armi.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse