Islamabad (Pakistan), 26 set. (LaPresse/Reuters) – Le autorità pakistane si preparano a impiccare un uomo che dice di essere stato arrestato quando aveva 15 anni per un omicidio che afferma di non avere commesso. Lo hanno fatto sapere i suoi avvocati, nell’ultimo caso che mette in luce il problematico sistema giudiziario del Paese. Ansar Iqbal dice che aveva 15 anni quando, 16 anni fa, fu arrestato con un amico per l’omicidio di un vicino di casa, che la famiglia della vittima attribuì a una lite per una partita di cricket. Iqbal afferma che la polizia lo additò perché povero e lo incastrò, facendo in modo di trovare due pistole nella sua casa.
La giustizia pakistana vieta di condannare a morte i minori, ma i tribunali del Paese hanno rifiutato di esaminare i dati scolastici e il certificato di nascita che avrebbero provato la minore età, sostenendo che siano stati presentati in ritardo, ha spiegato Maya Foa del gruppo britannico di aiuto legale Reprieve. I giudici, per determinare l’età, si sono invece basati sulla stima di un poliziotto che al tempo dell’arresto aveva parlato di “un ventenne”.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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