dal nostro inviato Fabio De Ponte
New York (New York, Usa), 25 set. (LaPresse) – Una standing ovation e oltre un minuto di applauso. Così il discorso di Papa Francesco è stato accolto dai rappresentanti diplomatici di tutto il mondo, riuniti a New York per la prima sessione plenaria della assemblea generale 2015 dell’Onu. Un arrivo, il suo, molto atteso, che il segretario generale Ban Ki-moon ha così sintetizzato: “Quest’aula è uno spazio speciale. In un nessun altro posto i leader possono parlare a tutta l’umanità. Per decenni è esattamente quello che hanno fatto. Ma mai, in 70 anni di storia, l’assemblea generale è stata onorata dall’apertura di un Papa. Grazie santità di essere qui a fare la storia”.
Ma più dei discorsi ufficiali sono apparsi significativi gli atteggiamenti. Un clima piuttosto effervescente infatti ha caratterizzato l’incontro tra il Papa e lo staff delle Nazioni unite, segnato da frequenti risate. Una in particolare, che si è trasformata in un applauso, ha risposto alle parole del pontefice che ha chiesto di pregare per lui quando, rivolgendosi ai non credenti, ha aggiunto: “A quelli che non credono chiedo almeno di volermi bene”.
E poi ancora, una canzone intonata in suo onore e tanti “Thank you” hanno accolto Bergoglio lungo il corridoio attraverso il quale si è trasferito dal Palazzo di vetro all’edificio adiacente, quello che ospita l’assemblea generale. Tanti i figli dei funzionari presenti all’incontro. “God bless you all” (“Dio vi benedica tutti”), ha detto il Papa in inglese. Le acclamazioni lo hanno accompagnato lungo tutto il percorso. L’eccitazione generale ha provocato un frastuono che ha dominato l’aria diversi minuti.
E poi il discorso, sottolineato nei passaggi principali da una decina di applausi. Alla fine, dai delegati un coro di commenti soddisfatti.
“Mi è piaciuto molto il suo discorso”, “ha parlato di povera e clima, un discorso ispirato”, “parole importanti”, sono stati alcuni di quelli espressi da chi ha lasciato la sala alla fine.