Bruxelles (Belgio), 22 set. (LaPresse/EFE) – I ministri dell’Interno dell’Unione europea, riuniti a Bruxelles, hanno approvato a maggioranza qualificata (e non all’unanimità) la redistribuzione di 120mila rifugiati sul territorio europeo. Lo riferiscono fonti comunitarie. Hanno votato contro Slovacchia, Romania, Repubblica Ceca e Ungheria, mentre la Finlandia si è astenuta.
“La decisione sul ricollocamento di 120mila persone è stata adottata da un’ampia maggioranza degli Stati membri“, ha scritto su Twitter la presidenza di turno Ue, detenuta dal Lussemburgo. Nonostante la maggioranza degli Stati membri fosse favorevole alla ripartizione, i Paesi dell’est hanno chiesto che si votasse a maggioranza qualificata. Il risultato del voto suppone che ai Paesi che hanno votato contro il sistema di quote si imporrà ugualmente una cifra di rifugiati da accogliere. Secondo la proposta originaria, in primo luogo si procederà al trasferimento di 66mila persone provenienti dai centri di accoglienza di Grecia (50.400) e Italia (15.600); poi, nel secondo anno di validità del piano, saranno ricollocate le restanti 54mila persone provenienti dai centri in Ungheria.
La ministra dell’Interno della Polonia, Teresa Piotrowska, entrando al Consiglio dei ministri dell’Interno dell’Ue a Bruxelles, aveva detto: “La nostra posizione è quella di dire di sì alla responsabilità, ma anche alla volontarietà, e diciamo di no a essere costretti. Diciamo sì all’elasticità, ma no al fatto di essere costretti ad accettare delle quote in anticipo e diciamo di no all’automatismo”.