Budapest (Ungheria), 21 set. (LaPresse/EFE) – Le autorità ungheresi hanno intercettato, tra venerdì e domenica, 18.757 rifugiati che attraversavano illegalmente la frontiera. Lo ha fatto sapere la polizia di Budapest. La maggioranza dei profughi è entrata dalla Croazia ed è stata poi trasferita dalle autorità ungheresi vicino al confine con l’Austria, dove poi si è diretta. Vienna stima che circa 22mila rifugiati siano arrivati nel fine settimana nei confini austriaci.

BUDAPEST MOBILITA L’ESERCITO. Oggi il Parlamento di Budapest dovrebbe approvare leggi che autorizzeranno la mobilitazione dell’esercito in difesa delle frontiere, in appoggio alle forze di polizia. In questo modo, l’esercito potrà utilizzare misure coercitive e di limitazione della libertà personale. L’uso delle armi da fuoco sarà consentito soltanto per motivi di difesa personale della vita. Nonostante l’ampia maggioranza di cui conta in Parlamento il partito al governo Fidesz, questo avrà bisogno dell’appoggio di un movimento di opposizione per ottenere almeno i due terzi di sostegno. Secondo le previsioni, il sostegno arriverà dal partito di estrema destra Jobbik.

ORBAN: COSTRETTI A PROTEGGERCI. Gli Stati membri dell’Unione europea saranno costretti a proteggersi dalla “minaccia” delle migrazioni di massa, a meno che non trovino una posizione comune sul problema. Lo ha dichiarato il premier ungherese Viktor Orban, ribadendo che le quote proposte da Bruxelles non rappresentano un “piano d’azione europeo” perché prima è necessario proteggere i confini e fermare i migranti. Orban ha chiesto al Parlamento di Budapest di appoggiare la proposta di inviare l’esercito alle frontiere ungheresi.

CROAZIA CONTRO GRECIA. La Croazia chiederà alla Grecia di smettere di trasferire i migranti in arrivo al resto d’Europa, domani alla riunione dei ministri degli Interni dell’Unione europea. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Ranko Ostojic. “E’ assolutamente inaccettabile che la Grecia svuoti i suoi campi rifugiati e mandi le persone verso la Croazia”, ha detto. La Croazia ha chiuso al traffico dei camion l’unica frontiera ancora aperta fra il Paese e la Serbia, dopo che altri sette attraversamenti sono già stati chiusi a causa della crisi dei migranti. La compagnia ferroviaria nazionale ungherese Mav ha sospeso il transito dei treni alle frontiere di Magyarboly e Gyekenyes, al confine con la Croazia.

UMORI DIVERSI AL PARLAMENTO UE. Intanto, mentre il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, si dice ottista sulla riunione Ue di domani (“ci sarà un accordo sulla ricollocazione dei 160mila”), Gianni Pittella, capogruppo S&D in Europa, ha evocato il rischio di spaccatura dell’Ue sulla vicenda dei migranti.

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