L’Avana (Cuba), 21 set. (LaPresse/EFE) – Creare “un’amicizia sociale” e lavorare insieme, nonostante le differenze, nella “cultura dell’incontro”. E’ questa l’esortazione di Papa Francesco ai giovani cubani dopo la sua prima giornata di visita all’Avana. “Voi, giovani cubani, anche se pensate in modo diverso, anche se avete diversi punti di vista, proseguite insieme, alla ricerca di speranza, per il futuro e la nobiltà del Paese”, ha detto il Pontefice davanti a centinaia di giovani uomini e donne, credenti e non credenti, che si sono riuniti al Centro culturale Padre Félix Varela. Francesco li ha esortati ad avere “cuore aperto e mente aperta” per parlare con gli altri e a sognare, perché il giovane che non lo fa, “si chiude e si blocca”. Prima di prendere la parola Bergoglio, ha parlato un ragazzo di nome Leonardo che ha chiesto al Papa di aiutare i giovani dell’isola di accettare chi la pensa diversamente. “Aiutaci a essere giovani che sanno come accogliere e accettare coloro che la pensano diversamente”, ha detto Leonardo, figlio di una madre cattolica e di un militante comunista, che ha accettato di sposarsi in Chiesa molti anni dopo il matrimonio civile. Il ragazzo ha detto che ciò che unisce i giovani cubani è “la speranza per un futuro di profondo cambiamento in cui Cuba sia una casa per tutti i suoi figli, ovunque si trovino”.