Atene (Grecia), 19 set. (LaPresse/EFE) – Nominato leader provvisorio del partito conservatore Nuova democrazia due mesi fa, ma membro dell’establishment politica greca da decenni, Vangelis Meimarakis in un lasso di tempo così breve è riuscito a riportare unità nel partito e risalire nei sondaggi. Tanto che ora può sperare nella vittoria nelle elezioni del 20 settembre. Durante la sua carriera all’interno del movimento, il 61enne è passato da essere esponente dell’ala più conservatrice al moderato che è oggi.

Strenuo sostenitore della permanenza di Atene nell’eurozona, è arrivato alla leadership dopo le dimissioni di Antonis Samaras, a seguito della vittoria del ‘no’ al referendum in cui il popolo ha appoggiato la linea dell’allora premier Alexis Tsipras sul piano di salvataggio proposto dai creditori internazionali. Meimarakis ha rotto con la linea di destra del predecessore e ha portato il movimento verso il centrodestra. Lo ha chiarito nel suo primo discorso di fronte al gruppo parlamentare di Nuova democrazia, dicendo che “lo spazio politico naturale del partito è il centrodestra, dove lo collocò il fondatore Konstantinos Karamanlis”.

Uno dei suoi primi atti è stato adottare un approccio più conciliatore rispetto a Samaras nei confronti del leader della sinistra radicale e ora ex premier. Il suo predecessore invece si rifiutava persino di stringergli la mano. E la modalità conciliatoria nei toni si è riflessa anche nei fatti, quando Meimarakis e il suo gruppo parlamentare hanno appoggiato il governo Tsipras nei tre voti necessari a siglare il terzo salvataggio. Un sostegno che ha permesso la firma del programma, mentre molti politici nelle file di Syriza si ribellavano e negavano il loro sostegno.

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