Ok dell’Ue all’uso della forza contro gli scafisti, Austria decide di inviare l’esercito al confine

Bruxelles (Belgio), 14 set. (LaPresse/EFE) – Il Consiglio degli affari generali dell’Unione europea ha deciso di autorizzare l’uso della forza da parte delle navi di pattugliamento nel mar Mediterraneo, che potranno così intercettare e fermare in alto mare le imbarcazioni dei trafficanti di esseri umani.Gli Stati membri daranno ufficialmente il via a questa nuova fase una volta che il Comitato politico e di sicurezza dell’Ue la avrà appoggiata e dopo che i Paesi avranno messo a disposizione le nuove risorse e le truppe nel corso di una conferenza che si terrà a breve.

E in attesa del vertice odierno dei ministri dell’Interno Ue una bozza svela quali i piani dell’Europa per affrontare la situazione dei migranti: i ministri degli Interni europei riuniti a Bruxelles concorderanno sulla ricollocazione di ulteriori 120mila richiedenti asilo nel blocco, ma lasceranno i dettagli dell’applicazione aperti alla discussione.



UNGHERIA. La polizia ungherese ha dichiarato lo stato di allerta in quattro province, in previsione del possibile picco odierno di 25mila rifugiati prima che domani entri in vigore la legge che prevede il carcere per chi entra illegalmente nel Paese. La misura, afferma una nota, è stata prevista “a causa delle decisioni del governo tedesco” di imporre controlli ai confini. L’allerta prevede che tutti gli agenti disponibili devono essere pronti a entrare in servizio nel giro di due ore. Tre delle regioni che hanno dichiarato l’allerta si trovano al confine con la Serbia, dove entra la grande maggioranza dei rifugiati, la quarta a Budapest. Contemporaneamente la polizia ungherese ha deciso di irrigidire i controlli in tutto il Paese fino al 30 settembre, allo scopo di mantenere l’ordine pubblico e prevenire le attività criminali.

AUSTRIA: ESERCITO ALLA FRONTIERA. L’Austria ha deciso di inviare l’esercito alla frontiera con l’Ungheria, perché affianchi la polizia nei controlli in vista della massiccia ondata di arrivi prevista oggi. Lo ha annunciato il cancelliere Werner Faymann, precisando che la missione dei soldati comincerà nelle prossime ore e sarà concentrata sul controllo dei rifugiati, ma anche sul fornire aiuti umanitari se necessario.

Francia e Germania, nel frattempo, hanno deciso che faranno pressione sui Paesi dell’Unione europea perché siano allestiti il prima possibile centri di registrazione dei profughi in Italia, Grecia e Ungheria. Intanto nella giornata di oggi chiusa e poi riaperta l’autostrada tra Ungheria e Austria a causa del flusso di migranti.

Oggi, invece, la Polonia ha sottolineato che è pronta a imporre controlli ai suoi confini europei, nel caso di minacce alla sua sicurezza. Ad annuciarlo la premier polacca, Ewa Kopacz, sottolineando che Varsavia chiede un rafforzamento dei controlli sulle frontiere esterne dell’Unione europea. “Non appena riceverò notizia di minacce, la Polonia inizierà a controllare i suoi confini”, ha affermato davanti ai giornalisti. “Accetteremo solo quanti rifugiati potremo sostenere, non uno di più o di meno”, ha aggiunto.

IERI ARRIVATI QUASI 6000 PROFUGHI. Un nuovo record di arrivi di rifugiati è stato registrato ieri in Ungheria, dove sono entrati 5.809 profughi provenienti dai Paesi mediorientali e asiatici. Secondo le forze di sicurezza ungheresi, da venerdì sono arrivate nel Paese 12.162 persone, mentre 28 trafficanti di esseri umani sono stati denunciati. Il record di ieri si registra mentre da oggi la frontiera meridionale ungherese sarà completamente chiusa con una barriera ed entreranno in vigore le dure leggi che prevedono il carcere per chi entra in modo illegale. Il governo ungherese potrebbe inoltre dichiarare lo stato di emergenza legato all’immigrazione, misura che permetterebbe l’intervento dell’esercito in determinate zone. Secondo gli esperti, i rifugiati potrebbero cambiare rotte in seguito all’irrigidimento delle politiche ungheresi, passando da Croazia e Slovenia per evitare il territorio ungherese.