Bruxelles (Belgio), 14 set. (LaPresse/EFE) – Il Consiglio degli affari generali dell’Unione europea ha deciso di autorizzare l’uso della forza da parte delle navi di pattugliamento nel mar Mediterraneo, che potranno così intercettare e fermare in alto mare le imbarcazioni dei trafficanti di esseri umani. Lo hanno riferito a Efe fonti dell’Ue, precisando che gli Stati membri daranno ufficialmente il via a questa nuova fase una volta che il Comitato politico e di sicurezza dell’Ue la avrà appoggiata e dopo che i Paesi avranno messo a disposizione le nuove risorse e le truppe nel corso di una conferenza che si terrà a breve.
Secondo altre fonti, questa conferenza potrà arrivare mercoledì, in modo da permettere alla seconda fase della missione EuNavfor Med di entrare in funzione in poche settimane, di sicuro a inizio ottobre. Secondo le prime fonti, dare il via alla seconda fase renderà necessario mettere in campo “nuovi mezzi”, fra cui fregate, elicotteri e forze speciali. Una volta che la ‘fase due’ sarà operativa, oltre alle operazioni di soccorso e salvataggio le forze europee avranno il compito di catturare i trafficanti e portarli di fronte alla giustizia italiana, hanno aggiunto le fonti. La priorità della missione sarà sempre “salvare le vite dei migranti che viaggiano” sui barconi, hanno ancora sottolineato le fonti.
Il piano dell’Ue prevede che la seconda fase di EuNavFor Med riguardi le navi sospette che si avvicinano all’Europa senza bandiera o, nel caso in cui l’abbiano, senza il permesso del Paese di cui espongono bandiera. La terza e ultima fase, che per il momento non si pensa di attuare, prevede di adottare “tutte le misure necessarie” contro le imbarcazioni, di “affondarle” o lasciarle “inoperative” in territorio del Paese da cui partono, in accordo con una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite o con il consenso di tale Paese.