Gerusalemme, 19 ago. (LaPresse/EFE) – Israele ha proposto di liberare il 3 novembre Mohammed Allan, il palestinese in sciopero della fame da 64 giorni che ha in precedenza respinto la proposta di scarcerazione in cambio dell’esilio per quattro anni dalla Cisgiordania. Lo ha fatto sapere un delegato del comitato per i prigionieri dell’Autorità nazionale palestinese. In quel giorno di novembre si concluderà il periodo di sei mesi previsto dalla detenzione amministrativa, senza che ci sia proroga della misura, ha riferito l’agenzia stampa palestinese indipendente Maan. Israele, inoltre, si sarebbe impegnato a non arrestare di nuovo Allan utilizzando la detenzione amministrativa.
Per ora non è noto se il detenuto abbia risposto alla proposta. Il 31enne si trova in ospedale israeliano, ad Ashkelon, ed è cosciente dopo essere stato tenuto in coma per giorni, mentre le sue condizioni si erano gravemente deteriorate a causa del digiuno. Per ora, i medici gli somministrano sali, vitamine e acqua per via intravenosa, ma rispettano il suo rifiuto dell’alimentazione forzata. Questa potrebbe essergli imposta, secondo una controversa legge approvata a luglio dal Parlamento israeliano.