Città del Messico (Messico), 13 ago. (LaPresse/EFE) – Joaquin Guzman, il capo del cartello della droga di Sinaloa noto come ‘El Chapo’, prima di evadere da un carcere di massima sicurezza era preoccupato per informazioni secondo cui le autorità avrebbero contattato “mercenari stranieri” per assassinarlo. Lo ha affermato il suo avvocato difensore, Juan Pablo Badillo, in un’intervista a Radio Formula. “Questo è molto grave, com’è possibile che si possano adottare strategie così assurde”, ha dichiarato il legale, dicendosi sorpreso della fuga di Guzman dal carcere l’11 luglio. E sottolineando che “non vi è alcuna comunicazione con lui”.
Badillo ha affermato che l’ultima comunicazione diretta con il narcotrafficante è avvenuta cinque mesi prima della fuga dal carcere di Altiplano I, nello stato centrale del Messico. Ha spiegato che Guzman lo aveva contattato nell’ottobre del 2014 per incaricarlo della sua difesa contro una possibile estradizione negli Stati Uniti. Contro queste “sinistre intenzioni del potere pubblico”, ha chiesto la protezione per evitare la possibile estradizione e la “protezione della giustizia federale”, ha detto l’avvocato.