Harare (Zimbabwe), 2 ago. (LaPresse) – Si chiude con un finale positivo la storia di Jericho, che si credeva essere fratello del leone Cecil (ucciso da un turista americano lo scorso 1 luglio), la cui sorte da ieri era avvolta dal mistero. L’animale, come conferma a LaPresse lo Zimbabwe Park & Wildlife Management Authority – cioè l’autorità di controllo e gestione dei parchi del Paese africano – non è finito nel mirino dei bracconieri ed è vivo.
Lo Zimbabwe Conservation Task Force ieri aveva postato sul profilo ufficiale Facebook l’annuncio della morte di Jericho, scatenando lo sdegno della rete. Lo Zimbabwe Park & Wildlife Management Authority oggi spiega a LaPresse che la notizia era del tutto infondata, anche se conferma che si indaga sulla morte di un altro leone, anche questo ucciso da un turista straniero.
Dubbi sulla morte di Jericho erano stati sollevati anche da un ricercatore del Hwange Lion Research project, Brent Stapelkamp, il quale aveva riferito di non aver mai perso il segnale gps del collare del felino. “Quando ho letto il report (dello Zimbabwe Conservation Task Force, ndr) – aveva spiegato il ricercatore – ho guardato sul computer e i suoi movimenti mi sembravano regolari. Ha inviato un segnale gps dal suo collare intorno alle 20.06 (18.06 in Italia) e tutto mi sembrava a posto”.