Medioriente, assistente Abbas: Israele vuole guerra di religione

Ramallah (Cisgiordania), 26 lug. (LaPresse/Xinhua) – Israele sta tentando di trascinare l’intera regione in una guerra di religione. Ad affermarlo è Mahmoud Habash, collaboratore del presidente palestinese Mahmoud Abbas e capo della Giustizia per l’Autorità nazionale palestinese. “Ciò che sta accadendo a Gerusalemme fa risuonar l’allarme sul fatto che Israele stia tentando di trascinare l’intera regione mediorientale in una guerra di religione”, ha detto, riferendosi agli ultimi scontri scoppiati alla Spianata delle moschee. Decine di fedeli palestinesi e poliziotti israeliani si sono scontrati alla moschea al-Aqsa, dove secondo fonti palestinesi la polizia è entrata nell’edificio sacro e ha sparato bombe assordanti e gas lacrimogeni contro i fedeli che avevano lanciato pietre contro gli agenti.

“Attaccare i nostri santuari e luoghi sacri aumenta le fiamme dell’odio e dell’aggressione con Israele“, ha detto Habash, mettendo in guardia sul fatto che l’intera regione sta andando verso sempre maggior radicalismo religioso. Gerusalemme è un punto chiave nel confitto israelo-palestinese, rivendicata da entrambe le parti. Israele la vuole come propria capitale, mentre i palestinesi vogliono che la parte orientale, occupata da Israele nel 1967, sia la capitale del loro futuro Stato.