Atene (Grecia), 20 lug. – (LaPresse/EFE) La riapertura delle banche e la concessione del prestito ponte di 7,16 miliardi dell’Unione europea per far fronte agli impegni più urgenti con i creditori hanno permesso alla Grecia di recuperare oggi una certa normalità. I soldi del prestito ponte sono stati subito utilizzati da Atene per ripianare alcuni debiti: al Fondo monetario internazionale è stata rimborsata la totalità dei prestiti arretrati, pari a circa 2 miliardi, mentre alla Bce sono stati pagati circa 4,2 miliardi di euro che erano dovuti oggi (3,5 miliardi di bond in scadenza, più 700 milioni di interessi). Senza questo rimborso la Banca centrale europea sarebbe stata costretta a interrompere la liquidità di emergenza (Ela) alle banche greche.
Allontanate le immagini delle lunghe file ai bancomat e del nervosismo legato all’apertura delle filiali per poche ore, la situazione per le strade è stata tranquilla per tutta la giornata. Restano però ancora in vigore le restrizioni sui capitali, e fra queste anche il limite dei 60 euro imposto ai prelievi giornalieri. Nelle banche si possono realizzare adesso operazioni che finora si potevano effettuare solo su internet. Le operazioni all’estero, invece, hanno ancora limitazioni, ma ai genitori che hanno figli che studiano all’estero è ora permesso di mandare fino a 5mila euro a trimestre. La presidente dell’Unione delle banche greche, Louka Katseli, ha invitato i cittadini a “vincere la paura” e a riportare i soldi nelle banche per rendere più forte il sistema.
Sempre oggi è scattato però l’aumento dell’Iva che fa parte del pacchetto di misure promesse ai creditori internazionali e approvate le scorsa settimana dal Parlamento di Atene. L’Iva aumenta dal 13% al 23% su molti beni di prima necessità, come alcuni tipi di carne, oli da cucina, caffè, tè, cacao, aceto, sale, fiori, legna da ardere, fertilizzanti, insetticidi, assorbenti e preservativi. I servizi colpiti dalla ‘nuova’ Iva includono ristoranti e caffè, onoranze funebri, taxi e scuole di lingua. I negozianti greci hanno avuto poco tempo per adeguarsi e stanno cercando di mettere in fretta in linea i prezzi con la nuova aliquota. L’Iva minima del 6% rimarrà in capo a libri e farmaci. Secondo gli obiettivi, la riforma della tassa sul valore aggiunto dovrebbe portare nelle casse dello Stato greco circa un miliardo di euro in più all’anno. Viene invece ritardato al 1° ottobre l’ingresso in vigore dell’aumento dell’Iva per le isole, in attesa che termini la stagione turistica.
La riapertura delle banche di oggi arriva a seguito dell’accordo raggiunto all’Eurosummit di Bruxelles fra il governo greco e i Paesi della zona euro, che ha portato la Bce a innalzare di 900 milioni di euro la liquidità di emergenza Ela per le banche greche e ha permesso che arrivasse allo Stato greco il prestito ponte di 7,160 milioni di euro. Come spiegano fonti dell’eurozona, i soldi del prestito ponte potrebbero essere utilizzati per far fronte ad altri impegni dello Stato, per esempio rispetto alla Banca di Grecia, ma non per altri usi che non siano pagamenti urgenti.
Per supervisionare l’operato del governo del premier Alexis Tsipras, la ex troika ora conosciuta come ‘istituzioni’ (cioè Commissione Ue, Bce e Fmi) tornerà in settimana ad Atene per consultazioni sulle misure da prendere per avviare un nuovo programma di salvataggio, questa volta con il fondo Esm.
Governo: niente elezioni anticipate. Intanto la nuova portavoce del governo greco, Olga Yerovasili, ha affermato oggi che le elezioni anticipate non rientrano nei piani dell’esecutivo di Atene, come non vi rientra una scissione di Syriza. “Le elezioni non sono utili in questo momento e non fanno parte delle intenzioni del governo”, ha detto Yerovasili in un’intervista all’agenzia di stampa Amna.