Papa all’Angelus: America Latina ha grandi potenzialità ma gravi problemi

Città del Vaticano, 19 lug. (LaPresse) – “Siete coraggiosi con questo caldo in piazza, complimenti”. Con queste parole Papa Francesco ha accolto i fedeli in piazza San Pietro prima di recitare l’Angelus, il primo dopo il suo ritorno dal Sudamerica. Proprio sulla sua visita in Ecuador, Bolovia e Paraguay si è soffermato il pontefice, che ha voluto raccontare attraverso una riflessione dolce e amara insieme: “Il Continente latino-americano ha grandi potenzialità umane e spirituali, custodisce valori cristiani profondamente radicati, ma vive anche gravi problemi sociali ed economici“.

“Per contribuire alla loro soluzione – ha continuato – la Chiesa è impegnata a mobilitare le forze spirituali e morali delle sue comunità, collaborando con tutte le componenti sane della società. Di fronte alle grandi sfide che l’annuncio del Vangelo deve affrontare, ho invitato ad attingere da Cristo Signore la grazia che salva e che dà forza all’impegno della testimonianza cristiana, a sviluppare la diffusione della Parola di Dio, affinché la spiccata religiosità di quelle popolazioni possa sempre essere testimonianza fedele del Vangelo”.

“Alla materna intercessione della Vergine Maria, che l’intera America Latina venera quale patrona col titolo di Nostra Signora di Guadalupe, affido i frutti di questo indimenticabile viaggio apostolico”.

“Ho chiesto al Signore – ha raccontato il Pontefice – che lo Spirito di Gesù, Buon Pastore, mi guidasse nel corso del Viaggio apostolico che ho compiuto nei giorni scorsi in America Latina e che mi ha permesso di visitare l’Ecuador, la Bolivia e il Paraguay. Ringrazio Dio con tutto il cuore per questo dono. E rinnovo la mia riconoscenza alle Autorità di questi Paesi per la loro accoglienza e collaborazione. Con grande affetto ringrazio i miei fratelli Vescovi, i sacerdoti, le persone consacrate e tutte le popolazioni per il calore con cui hanno partecipato. Con questi fratelli e sorelle ho lodato il Signore per le meraviglie che ha operato nel Popolo di Dio in cammino in quelle terre, per la fede che ha animato e anima la sua vita e la sua cultura. E lo abbiamo lodato anche per le bellezze naturali di cui ha arricchiti quei Paesi”.

Vedere, avere compassione, insegnare“: sono questi i tre verbi del pastore. Ha continuato il papa. “Il Vangelo di oggi ci dice che gli apostoli, dopo l’esperienza della missione, sono contenti ma anche stanchi. E Gesù, pieno di comprensione, vuole dare loro un po’ di sollievo; e allora li porta in disparte, in un luogo appartato perché possano riposare un po’. ‘Molti però li videro partire e capirono, e li precedettero’. E a questo punto l’evangelista ci offre un’immagine di Gesù di singolare intensità, fotografando, per così dire, i suoi occhi e cogliendo i sentimenti del suo cuore: ‘Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose‘”.

Quello di Gesù “non è lo sguardo di un sociologo o di un fotoreporter, perché egli guarda sempre con ‘gli occhi del cuore'” ha concuso Papa Francesco, salutando i fedeli con le parole ormai consuete: “Auguro a tutti una buona domenica. Vi chiedo di pregare per me, non dimenticatevi. Buon pranzo e arrivederci”.