Grecia, Eurogruppo: Riforme Iva e pensioni entro 3 giorni

Dal nostro inviato Fabio De Ponte

Bruxelles (Belgio), 12 lug. (LaPresse) – Riforme delle pensioni e dell’Iva entro tre giorni. È la richiesta avanzata dall’Eurogruppo alla Grecia in cambio dell’apertura di negoziati per un nuovo sostegno da parte dell’Esm. I ministri dell’Economia della zona euro hanno passato ai capi di Stato e di governo riuniti (subito dopo di loro) nell’Eurosummit, come base di discussione, un documento che impone ad Atene di accettare il ritorno delle missioni di controllo della Troika. Il testo parla di “normalizzare pienamente i metodi con le istituzioni, incluso il necessario lavoro sul campo, per migliorare l’implementazione e il monitoraggio del programma” e chiude ad ogni possibile haircut, concedendo al massimo solo un possibile allungamento del periodo di grazia.

Il documento contiene poi il riferimento alla controversa proposta di un trasferimento di “asset greci per un valore di 50 miliardi di euro a un fondo esterno e indipendente come l’Istituzione per la crescita di Lussemburgo, per essere privatizzati nel tempo e ridurre il debito. Tale fondo – si legge nel testo – sarà gestito dalle autorità greche sotto la supervisione delle istituzioni europee”.

Dopo di che, all’ultima riga, L’Eurogruppo minaccia, in caso di mancato accordo, “negoziati per una uscita temporanea dalla zona euro”, a quel punto anche “con possibile ristrutturazione del debito”.

Un testo, insomma, che molti interpretano come il tentativo di forzare la mano, mettendo il premier greco Alexis Tsipras di fronte alla scelta di accettare condizioni che inevitabilmente lo porteranno a perdere la propria maggioranza, oppure abbandonare il tavolo, assumendosi la responsabilità di portare il proprio Paese al fallimento e fuori dall’euro. Una interpretazione suggerita anche dal presidente del Parlamento Ue, Martin Schulz, che ha parlato di rifiuto “soprendente” delle proposte greche, vista la loro somiglianza alle richieste delle stesse istituzioni Ue. Schulz ha fatto appello perché si raggiunga un accordo stasera e ha chiesto di “tenere conto della situazione molto specifica e drammatica del Paese. Non bisogna chiedere troppo, non bisogna esagerare”, ha sottolineato.

Secondo l’Eurogruppo la Grecia ha bisogno di un programma di aiuti di un valore complessivo compreso tra 82 e 86 miliardi, 12 dei quali urgenti: 7 entro il 20 luglio (quando scadranno obbligazioni in pancia alla Bce per 3,5 miliardi) e altri 5 entro metà agosto (ne scadranno altri 3,2 miliardi). Restano infatti anche gli 1,6 miliardi già scaduti verso il Fmi, mentre domani scade un altro impegno per 450 milioni.

Ma il problema più urgente sono le banche: i ministri parlano anche di un “buffer di un valore tra 10 e 25 miliardi per il settore bancario per affrontare le necessità di ricapitalizzazione delle banche”, 10 dei quali dovrebbero essere resi immediatamente risponibili su un conto a parte. Indicazione che suona una beffa nei confronti di Tsipras, che solo mercoledì, parlando davanti al Parlamento Ue a Strasburgo, aveva denunciato: “I fondi stanziati per la Grecia non sono arrivati mai al popolo greco. Sono fondi stanziati per le banche greche ed europee ma non sono mai arrivati al popolo”.

Il clima a Bruxelles è piuttosto teso. A trainare l’Eurogruppo verso la redazione di un testo molto duro sarebbe stato, come prevedibile, il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble. Al centro il tema del debito. Lui non vuole neanche sentir parlare di un haircut, ed è riuscito a farlo mettere nero su bianco nel testo. Su questo ha avuto uno scontro con il presidente della Bce Mario Draghi, secondo quanto riferisce qualche presente. Non solo, ma Schaeuble avrebbe anche avuto uno scontro con il capo del fondo di salvataggio dell’eurozona, Klaus Regling, secondo quanto riferisce un’altra fonte.

Una posizione, quella di Schaeuble, forse più dura della sua cancelliera Angela Merkel, ma che lei non ha smentito: “Non ci sarà un accordo a ogni costo”, ha detto la leader tedesca arrivando al vertice. “So che i nervi sono tesi – ha aggiunto – ma deve essere chiaro che i vantaggi devono prevalere sugli svantaggi, sia per la situazione della Grecia, sia anche per l’intera zona euro”.

Opposta la visione di Parigi. “La Francia farà di tutto – ha detto il presidente francese François Hollande – per trovare un accordo stasera che permetta alla Grecia di restare nella zona euro, se le condizioni sono rispettate, e permetta all’Europa di andare avanti”.

Difficile dire quale posizione prevarrà. “Sono qui pronto per un compromesso onesto – ha detto Tsipras -. Lo dobbiamo ai popoli europei che vogliono una Europa unita e non divisa. Ci sarà un accordo questa sera se tutte le parti lo vogliono”.