Quito (Ecuador), 8 lug. (LaPresse/EFE) – Non possiamo continuare a dare le spalle ai “nostri fratelli più bisognosi” e alla nostra “madre terra”. E’ l’esortazione di Papa Francesco pronunciata all’università pontificia di Quito, davanti a studenti e insegnanti, nel corso del suo viaggio in America Latina. Un tema, quello dell’importanza dell’ecologia, già affrontato nella sua recente enciclica Laudato si’, che il pontefice ha voluto ribadire, invitando il mondo dell’istruzione a dare il suo contributo. “Non è lecito ignorare quello che sta succedendo intorno a noi, come se determinate situazioni non esistessero o non avessero niente a che fare con la nostra realtà”, ha detto ancora, osservando che “la morte di un senzatetto intorno a San Pietro non è una notizia, mentre se la Borsa di un Paese potente perde tre punti lo è”.
Bergoglio ha iniziato il suo discorso ricordando che “dalla Genesi, Dio sussurra all’uomo questo invito: coltivare e custodire”. E ha osservato: “Non siamo solo invitati a essere parte dell’opera della creazione coltivando, facendola crescere, sviluppandola, ma anche a curarla, proteggerla, custodirla”. Come già detto nell’enciclica, la difesa dell’ambiente “non è più una semplice raccomandazione, ma un’esigenza che nasce dal danno che causiamo con l’uso irresponsabile e l’abuso dei beni che Dio ha messo in terra”. Il Papa ha letto altro brani di ‘Laudato sì’, come quello in cui dice che “l’ambiente umano e l’ambiente naturale sono degradati insieme, e non possiamo affrontare adeguatamente il degrado umano e sociale se non prestiamo attenzione alle cause”.