Gaza, genitori bimbi morti in guerra 2014: Ci rivolgeremo a corte Aia

Gaza (Striscia di Gaza), 13 giu. (LaPresse/EFE) – I famigliari dei bambini morti nel corso dell’offensiva israeliana lanciata la scorsa estate sulla Striscia di Gaza, su cui giovedì l’esercito ha chiuso un’indagine senza imputazioni, fanno sapere che porteranno il caso davanti alla Corte penale internazionale. “Sono rimasto sorpreso e molto triste quando ho sentito il verdetto. E’ impossibile che l’assassino sia giusto con la vittima. L’assassino non ammetterà mai di aver commesso un crimine”, ha commentato a Efe Ramez Baker, 44 anni, padre di Mohamed Baker, 12enne morto nell’attacco.

“L’esercito di Israele che ha ucciso mio figlio – ha aggiunto – sa di essere immune, per questo i criminali che hanno ucciso mio figlio e altri bambni devono essere portati davanti a un tribunale per crimini di guerra”. “Chiedo alla giustizia israeliana – ha proseguito – di essere giusta per una volta nella vita. E chiedo all’Onu e alla Corte penale internazionale che denuncino Israele. Chiedo inoltre a Ban Ki-moon che riconsideri la sua decisione di escludere Israele dalla lista nera dei Paesi che violano i diritti dei bambini in guerra. Israele dovrebbe essere giudicato per crimini contro l’umanità commessi nei confronti dei bambini”.

L’uomo ha quindi fatto sapere di essere “disposto ad andare alla Corte penale internazionale per portare questi criminali a processo”. Secondo le cifre delle Nazioni unite, nell’offensiva oltre 2.100 palestinesi furono uccisi, la maggior parte dei quali civili, tra cui 540 minori. Gli attacchi durarono 51 giorni. Da lato israeliano persero la vita 67 soldati e sei civili.