Riga (Lettonia), 21 mag. (LaPresse) – Sicurezza e stabilità sui confini est dell’Ue: con questo obiettivo nasce nel 2009 il partenariato orientale, una forma di cooperazione tra l’Unione e sei Paesi: Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Repubblica di Moldova e Ucraina.
RIFORME IN CAMBIO DI ACCORDI COMMERCIALI. A questi Stati l’Europa chiede riforme politiche ed economiche e in cambio offre accordi di libero scambio, relazioni commerciali e aperture progressive per la liberalizzazione dei visti.
ZONA DI LIBERO SCAMBIO. Al momento queste relazioni hanno portato alla creazione di una zona di libero scambio (Dcfta) con la Georgia, la Moldova e l’Ucraina.
“RAFFORZARE LA RESILIENZA DI FRONTE A SFIDE ESTERNE”. Tra gli obiettivi portati avanti dall’Ue c’è “consolidare lo Stato e lo Stato di diritto aiutando i paesi partner a rafforzare le istituzioni e la resilienza a fronte di sfide esterne”. Piuttosto pertinente perciò è il tema delle relazioni tra Ucraina e Russia, proprio il genere di questione per la quale il partenariato è nato.
LA STORIA. Il partenariato nasce infatti nel 2008, a seguito del conflitto in Georgia e delle relative ripercussioni sulla stabilità regionale. Dal 2009, ogni due anni si organizzano incontri dei capi di Stato e di governo. In queste occasioni il presidente del Consiglio europeo rappresenta l’Ue insieme al presidente della Commissione europea, in questo caso rispettivamente il polacco Donald Tusk e il lussemburghese Jean-Claude Juncker. Il primo vertice si è svolto a Praga nel 2009. Poi a Varsavia nel 2011, Vilnius (Lituania) nel 2013 e quest’anno a Riga, in Lettonia.
INCONTRI ANNUALI DEI MINISTRI DEGLI ESTERI. Nell’ambito del partenariato si svolgono anche incontri annuali dei ministri degli Affari esteri.
INCONTRI CORRELATI. Si tengono poi anche una serie di eventi dedicati al mondo delle imprese e della società civile. Tra gli altri appuntamenti, sono previsti a giugno, a margine di questo vertice, una riunione dedicata alla ‘gestione integrata dei confini’ e un meeting sulla riforma della pubblica amministrazione nei Paesi membri.