Budapest (Ungheria), 30 apr. (LaPresse/Reuters) – Il primo ministro dell’Ungheria, Viktor Orban, ha avvertito il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz che le autorità di Budapest non hanno intenzione di reintrodurre la pena di morte nel Paese, ma stanno solo discutendo l’argomento. Lo ha detto in conferenza stampa il capo dello staff di Orban, Janos Lazar, affermando che “il primo ministro non ha in programma di introdurre la pena di morte”. “C’è un dibattito sulla questione. Un dibattito, quindi non si tratta di un piano per adottare la pena capitale”, ha sottolineato Lazar.
Lazar ha aggiunto che Orban, parlando con Schulz, ha assicurato che “l’Ungheria rispetterà le leggi dell’Unione europea”. In un comunicato, il presidente del Parlamento europeo ha fatto sapere che il premier gli ha assicurato che il governo ungherese non ha piani per l’introduzione della pena di morte e rispetterà ogni trattato europeo.
Martedì Orban aveva detto che la pena di morte dovrebbe essere “tenuta in agenda” poiché le altre misure penali in vigore non rappresentano un deterrente efficace contro il crimine, anche se l’Unione europea vieta il ricorso alla pena capitale. E ieri il partito di Orban, il Fidesz, messo sotto pressione dalla destra euroscettica ha affermato di voler sollevare la possibile reintroduzione della pena di morte fra i partner europei.
Budapest abrogò la pena di morte poco dopo la caduta del comunismo nel 1990, ma Orban ha sollevato di nuovo la questione dopo il recente omicidio di un giovane tabaccaio, avvenuto nel sud del Paese e che ha sollevato grande rabbia in Ungheria. I commenti di Orban sulla pena di morte sono stati ricevuti con rabbia da Bruxelles: il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha esortato il premier a mettere in chiaro di non avere intenzione di riadottarla e ha promesso di “lottare” se Budapest cercasse di reintrodurre la pena capitale.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse