Londra (Regno Unito), 27 apr. (LaPresse/PA) – La famiglia di Amy Winehouse ha criticato il film-documentario sulla cantante morta nel 2011, che verrà presentato al prossimo festival del cinema di Cannes. Un portavoce della famiglia Winehouse ha dichiarato che i parenti dell’artista “vogliono dissociarsi dal film di prossima uscita sulla loro amata Amy. Ritengono che il film sia un’occasione mancata per celebrare la sua vita e il suo talento e credono che sia fuorviante e contenga alcune falsità di base”. Il portavoce ha proseguito affermando che “ci sono delle accuse specifiche nei confronti della famiglia e del management che sono completamente infondate e sbilanciate”.
I responsabili della pellicola, dal canto loro, hanno però affermato di avere mantenuto un approccio di “totale obiettività” e aggiunto che la loro storia è “il riflesso delle nostre conclusioni” tratte da circa 100 interviste a persone che conoscevano Amy Winehouse.
Il regista del film, Asif Kapadia era già stato al centro di critiche per il suo precedente film documentario sul pilota di Formula 1 Ayrton Senna, che ebbe però un grande successo. “Quando abbiamo iniziato a lavorare al film, avevamo il pieno appoggio della famiglia Winehouse e abbiamo affrontato il progetto con totale obiettività, come con Senna”, hanno dichiarato in un comunicato i realizzatori del film. “Durante la produzione, abbiamo condotto circa 100 interviste con persone che conoscevano Amy Winehouse: amici, parenti, ex partner e membri dell’industria musicale che hanno lavorato con lei”, si legge ancora nella nota. “La storia raccontata nel film è il riflesso di quello che abbiamo raccolto in quelle intevriste”, conclude il comunicato. Amy Winehouse morì il 23 luglio del 2011, all’età di 27 anni, per un’intossicazione da alcol.