Ucciso in raid Usa cooperante Giovanni Lo Porto. Obama si scusa: Mi assumo responsabilità

Washington (Usa), 23 apr. (LaPresse) – Due ostaggi trattenuti da al-Qaeda, tra cui il cooperante italiano Giovanni Lo Porto, sono stati uccisi in un’operazione di antiterrorismo condotta dagli Stati uniti a gennaio in una regione al confine tra Afghanistan e Pakistan. Lo ha annunciato la Casa Bianca, aggiungendo che il secondo ostaggio di al-Qaeda rimasto ucciso è lo statunitense Warren Weinstein. “Nessuna parola può esprimere appieno il nostro rammarico per questa terribile tragedia”, afferma la Casa Bianca, esprimendo “enorme dolore”. Lo Porto, rapito in Pakistan, era ostaggio di al-Qaeda dal 2012.

“L’operazione prendeva di mira una struttura di affiliati di al-Qaeda, dove non avevamo ragione di credere che ci fosse nessuno dei due ostaggi”, riferisce la Casa Bianca, spiegando che “l’analisi di tutte e informazioni disponibili ha portato la comunità d’intelligence a ritenere con alta probabilità che l’operazione ha accidentalmente ucciso entrambi gli ostaggi”.

Poco dopo la diffusione della nota della Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama è intervenuto tenendo un breve discorso a questo proposito. “Come presidente e comandante in capo mi assumo tutte le responsabilità di tutte le operazioni antiterrorismo compresa questa”, ha affermato Obama, che ha riferito di avere parlato sia con la moglie di Weinstein che con il premier italiano Matteo Renzi, si è scusato a nome di tutto il Paese. “A nome degli Stati Uniti offro le scuse più sentite alle famiglie”, ha detto.