Torino, 23 apr. (LaPresse) – Lo staff della ong tedesca Welhungerhilfe, per la quale lavorava il cooperante italiano Giovanni Lo Porto al momento del suo rapimento in Pakistan il 19 gennaio del 2012, è “profondamente scosso da quello che è successo”. Lo riferisce a LaPresse una portavoce della ong. “Per noi è una grande perdita” e “il nostro pensiero va soprattutto alla famiglia perché per loro è sicuramente molto più dura che per noi”, aggiunge la portavoce.