Parigi (Francia), 25 mar. (LaPresse) – La scatola nera ritrovata sul luogo dello schianto dell’aereo Germanwings sulle Alpi francesi è utilizzabile, ci vorranno probabilmente giorni per avere una prima idea e settimane per avere certezze. A dirlo è stato Rémi Jouty, il capo degli inquirenti che a Parigi stanno analizzando il dispositivo Cockpit voice recorder (Cvr), che registra i suoni e le voci attraverso i microfoni della cabina di pilotaggio, recuperato ieri tra i detriti dell’Airbus. Nello schianto sono morte 150 persone. Oggi il presidente francese François Hollande, la cancelliera Angela Merkel e il premier Mariano Rajoy sono arrivati sul luogo della tragedia e hanno promesso che faranno tutto il possibile per scoprire che cosa sia accaduto e per sostenere i familiari delle vittime.

“Abbiamo estratto un file di dati audio, sappiamo che si tratta di un file che riusciremo ad utilizzare. Ma è presto per trarre la minima conclusione”, ha detto Jouty, capo dell’agenzia governativa francese Bureau d’enquêtes et d’analyses pour la sécurité de l’aviation civile (Bea). Ha aggiunto che “i lavori di lettura del modulo di memoria sono proseguiti per tutto il giorno”, dopo che le operazioni sulla scatola nera “sono iniziate questa mattina alle 9.45”. Ha spiegato che “ci sono voci e suoni utilizzabili, ma essi non sono ancora stati ben compresi e del tutto studiati. È un punto di partenza su cui si lavorerà per capire la dinamica dei fatti e la concatenazione degli eventi”. L’analisi, ha promesso, sarà minuziosa e dettagliata.

Ha invece smentito le notizie emerse nel pomeriggio, diffuse da alcuni media francesi, secondo cui sarebbe stata trovata anche la seconda scatola nera dell’Airbus della compagnia low-cost, danneggiata in modo gravissimo. “Non è confermato, non abbiamo localizzato la seconda scatola nera”, ha spiegato, poco dopo che in conferenza stampa il presidente François Hollande aveva affermato che era stato recuperato solo “l’involucro” del dispositivo.

Il direttore dell’agenzia per la sicurezza dell’aviazione civile ha ancora precisato che ci vorranno giorni per avere una prima idea di quanto accaduto all’aereo, settimane per ottenere un risultato certo. “Ci vorrà ancora qualche giorno per avere una prima idea. Bisogna valutare le discrepanze e serve una trascrizione di tutto quanto accaduto. Ci vorranno settimane per avere un esito certo”, ha spiegato Jouty.

In conferenza stampa, un giornalista gli ha domandato se il terrorismo possa essere escluso dalle possibili cause, sulla base delle informazioni derivate sinora dalle indagini sulla scatola nera e dalla traiettoria dello schianto. “Non sono in grado di escludere o confermare nulla”, ha detto Jouty. Quando gli è stato domandato se la traiettoria della caduta dell’Airbus sia compatibile con una perdita di coscienza dei piloti, ha risposto: “E’ compatibile con piloti coscienti, ma potrebbe esserlo anche con un velivolo controllato dal pilota automatico. Non abbiamo ancora alcuna certezza”.

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