Gerusalemme, 17 mar. (LaPresse) – Secondo gli exit poll delle elezioni in Israele, è testa a testa fra il Likud del premier Benjamin Netanyahu e Unione sionista di Isaac Herzog. Secondo i primi dati diffusi da Channel 10, riporta Ynet, i due partiti avrebbero parità di seggi alla Knesset: 27 ciascuno, sul Parlamento di 120 membri. Per Channel 2 ci sarebbe invece una minima differenza, con il Likud a 28 e Unione sionista sotto di uno, a 27 seggi.
Gli altri partiti, secondo gli exit poll diffusi da Channel 10, ottebbero: la Lista unica della minoranza araba 13 seggi, Yesh Atid 12 seggi, Kulanu 10 seggi, Shas 7 seggi, Meretz e Bayit Yehudi 5 ciascuno. L’affluenza finale è stata del 71,8%, considerando 500 seggi elettorali.
Subito dopo l’uscita dei primi dati, Netanyahu ha twittato: “Contro ogni previsione: una grande vittoria per il Likud”. Proseguendo: “Una grande vittoria per il popolo di Israele”. Ma Unione sionista non ci sta e invita il partito attualmente al governo a frenare: “Likud sbaglia, il blocco di destra è crollato. Tutto resta aperto sino ai risultati definitivi”, si legge in una nota del movimento di Herzog. Che ha già iniziato, così come il primo ministro attuale, a fare telefonate per comprendere come sia possibile formare eventuali coalizioni per governare. Nella questione è intervenuto il presidente Reuven Rivlin, che secondo l’emittente i24news ha dichiarato: “Sono convinto che solo un governo di unità possa evitare la rapida disintegrazione della democrazia di Israele”.
Intanto, prima della chiusura delle urne Netanyahu aveva denunciato che gli arabi venivano “portati in massa” alle urne per votare. Herzog ha definito le sue affermazioni “isterica” propaganda dell’ultimo minuto. La conferenza stampa è stata tra l’altro “censurata” dalla commissione elettorale, che ha stabilito non potesse essere diffusa ma solo resa nota via internet. La speranza del centrosinistra come alternativa a Bibi ha aggiunto, parlando ai sostenitori a Tel Aviv: “La vittoria è raggiungibile, andate a votare”.