Bruxelles (Belgio), 16 mar. (LaPresse/EFE) – I ministri degli Esteri dell’Unione europea sono riuniti oggi a Bruxelles per valutare le possibili misure di appoggio alla Libia, nel caso in cui il Paese nordafricano riuscirà a formare un governo di unità nazionale. In agenda anche la strategia contro il gruppo Stato islamico in Iraq e Siria e i preparativi del vertice che si terrà a maggio a Riga con le repubbliche ex sovietiche del Partenariato orientale.
Al suo arrivo a Bruxelles, il ministro italiano Paolo Gentiloni ha auspicato “sulla Libia un sostegno al negoziato e una fortissima disponibilità dell’Europa, appena il negoziato avrà raggiunto dei risultati, ad essere presente con il monitoraggio, con il sostegno economico, con tutta la sua forza”.
Nel corso della riunione i ministri ribadiranno il proprio appoggio al rappresentante speciale dell’Onu per la Libia, lo spagnolo Bernardino León, impegnato in questi ultimi mesi a facilitare i negoziati tra le diverse fazioni, con l’obiettivo di formare un governo di unità. “Deve esserci una soluzione politica”, hanno indicato fonti comunitarie, secondo cui i ministri potrebbero sollecitare la valutazione di misure concrete per appoggiare un futuro governo di transizione. Secondo le fonti, nel caso in cui si formi l’esecutivo, l’Unione europea potrebbe garantire la sicurezza degli edifici governativi, degli aeroporti e delle infrastrutture di base.
Su questo punto Gentiloni ha definito l’eventuale missione di polizia e monitoraggio in Libia “importantissima”, ma a patto che “ci sia qualcosa da sorvegliare”, per garantire il “monitoraggio di un percorso di ricostruzione del governo libico”. “La premessa – ha aggiunto – è arrivare a un risultato minimo di riconciliazione nazionale”. Sulla possibilità che i carabinieri vengano coinvolti nell’operazione, Gentiloni ha sottolineato che l’arma è molto “corteggiata”, ma prima sono necessari risultati dal punto di vista dei negoziati. Questi ultimi, ha sottolineato Gentiloni, “riprendono giovedì”.
Per quanto riguarda l’ascesa dello Stato islamico, l’Unione europea ha manifestato preoccupazione per l’avanzata in Libia. Su questa linea, i ministri prevedono di appoggiare la strategia comunitaria di appoggio a Iraq e Siria contro l’Isis, il che include l’intensificazione della diplomazia nella regione e l’appoggio a riforme politiche, crescita economica e riconciliazione tra varie etnie.
La crisi ucraina non dovrebbe invece essere al centro dei colloqui di oggi, ma verrà affrontata nella riunione dei leader dell’Ue in programma per giovedì e venerdì nella capitale belga. Intanto, sempre oggi i ministri affronteranno la preparazione al vertice con le sei repubbliche ex sovietiche del Partenariato orientale (Ucraina, Georgia, Moldavia, Azerbaigian, Armenia e Bielorussia) che si terrà a maggio a Riga.