Londra (Regno Unito), 14 mar. (LaPresse/EFE) – Reperti archeologici saccheggiati dallo Stato islamico in Siria e Iraq sono comparsi in vendita su alcuni siti web tra cui eBay. Lo rivela oggi il quotidiano britannico The Times. Gli estremisti, per finanziare le loro attività in un momento in cui è aumentata la pressione militare da parte dall’esercito iracheno appoggiato dalla coalizione internazionale anti Isis, mettono in vendita ceramiche, monete e gioielli antichi. Lo Stato islamico commette un “saccheggio sistematico” dei siti archeologici con l’obiettivo di “trarre dei guadagni”, ha spiegato a The Times il direttore dell’Unesco in Iraq, Alex Plathe. Gli specialisti sospettano che i jihadisti svaligino i siti per incarico dei collezionisti, a cui successivamente rivendono i pezzi rubati.

“È possibile comprare monete antiche coniate in Siria tramite internet”, gha dpiegato l’esperta Erin Thomson, sottolineando che è “difficile determinare se un oggetto sia stato saccheggiato recentemente o se provenga da una fonte legittima”. Tuttavia quando si trovano “oggetti provenienti dalla città siriana di Apamea in vendita su eBay è un segnale che sta succedendo qualcosa”, ha aggiunto. Un portavoce del portale internet ha ssicurato che la compagnia “ritira gli oggetti dalla vendita” su richiesta delle autorità, “appoggia le indagini” della polizia ed “è sempre pronta a indagare sulla provenienza” di pezzi che destano “preoccupazione”. La vendita tramite internet può essere la punta dell’iceberg dato che i jihadisti utilizzano alcune strade per Giordania, Libano e Turchia per introdurre tesori antichi di Siria e Iraq sui mercati internazionali di oggetti antichi. Secondo l’Unesco, cinque dei sei siti protetti in Siria sono stati seriamente danneggiati nei saccheggi.

La scorsa settimana si è saputo che lo Stato islamico ha saccheggiato e distrutto in Iraq il sito archelogico di Dur Sharrukin, capitale assira nell’VIII secolo avanti Cristo. Inoltre l’Isis ha distrutto reperti dello stesso periodo nel museo di Mossul, così come l’antica città irachena di Hatra, risalente a oltre 2mila anni fa, dichiarata patrimonio dell’umanità. Secondo l’Associazione per la protezione dell’archeologia siriana, lo Stato islamico ha inoltre distrutto o saccheggiato sculture e reperti di circa 3mila anni negli scavi di Tell Ajaja, Palmira e Mardin.

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