Budapest (Ungheria), 13 mar. (LaPresse/EFE) – Il governo ungherese intende, tramite negoziati con l’Unione europea, superare in alcune settimane le critiche della Comunità europea dell’energia atomica (Euratom) sull’accordo nucleare firmato da Budapest con Mosca. Secondo il Financial Times, l’Ue sta bloccando tale contratto, firmato l’anno passato per ampliare la centrale nucleare di Paks, per un valore di 10mila milioni di euro.
CONFERMA ENTRO POCHE SETTIMANE. Il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs, ha sottolineato che l’esecutivo spera di confermare entro poche settimane e “dopo intensi negoziati” i contratti legati al combustibie atomico, “tenendo conto delle osservazioni di Euratom”. Allo stesso tempo, ha respinto le affermazioni del quotidiano come “false e assolutamente confuse”, sottolineando che l’ampliamento dell’impianto nucleare non è bloccato. Secondo il FT, Euratom critica il fatto che il combustibile nucleare per i due nuovi reattori sia acquistato unicamente dalla Russia.
LE CRITIHE DALL’UE. L’accordo tra Budapest e Mosca risale al gennaio 2014. Fu stabilito che circa l’80% del costo per i due reattori sarebbe stato sostenuto dalla Russia, con un prestito da 10 miliardi di euro della durata tra 20 e 30 anni. Il governo di Orban ha ricevuto dure critiche all’interno dell’Ue, per la sua vicinanza alla Russia in un momento in cui questa è sottoposta alle sanzioni legate alla crisi in Ucraina.