Washington (Usa), 4 mar. (LaPresse/EFE) – È iniziato nel tribunale distrettuale di Boston il processo a Dzhokhar Tsarnaev, l’unico attentatore della maratona di Boston rimasto in vita. Il 21enne è accusato di aver piazzato insieme al fratello due bombe artigianali al traguardo della maratona il 15 aprile del 2013, provocando la morte di tre persone e il ferimento di altre 260
L’uomo, nei cui confronti sono stati formulati 30 capi d’accusa, rischia la pena di morte per il suo ruolo nel più grave attacco lanciato negli Stati Uniti dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. Il giovane, ha detto il procuratore federale William Weinreb nelle sue dichiarazioni iniziali, “si finse spettatore” della manifestazione sportiva, mentre in realtà “nel suo cuore aveva l’impulso di uccidere”.
Il fratello di Tsarnaev, Tamerlan, morì in uno scontro a fuoco con poliziotti quattro giorni dopo l’attentato. Ieri la difesa e l’accusa avevano raggiunto un accordo sui 12 membri della giuria. La selezione della giuria aveva fatto ritardare il processo, il cui inizio era previsto inizialmente il 26 gennaio. La maggiore difficoltà era quella di trovare persone disposte ad applicare la pena di morte, vietata nel Massachusetts dal 1980, ma ammessa in questo caso perché nei confronti dell’imputato sono state formulate accuse federali.
Durante le udienze preliminari la difesa aveva indicato che avrebbe cercato di dimostrare come Dzhokhar fosse stato influenzato dal fratello maggiore.