Londra (Regno Unito), 26 feb. (LaPresse) – ‘Jihadi John’, il boia dello Stato islamico che compare in diversi video di decapitazioni di ostaggi occidentali da parte dell’Isis, è Mohammed Emwazi, che si ritiene provenga da West London. È quanto riferisce la Bbc, precisando che l’uomo era noto ai servizi di sicurezza britannici, che però non avevano voluto rivelare il suo nome per ragioni operative. La Bbc aggiunge che Emwazi è un britannico nato in Kuwait e avrebbe circa 25 anni e riporta che, secondo il suo corrispondente, il giovane era noto ai servizi britannici e Usa prima di partire per la Siria ed era legato a un uomo che aveva collegamenti con il gruppo jihadista somalo al-Shabab.

Anche il Washington Post riporta la notizia dell’identità di ‘Jihadi John’ e, secondo quanto risulta al quotidiano statunitense, Emwazi è un britannico di buona famiglia cresciuto a Londra, che si è diplomato al college programmazione informatica. Sempre secondo il Washington Post, si è recato in Siria intorno al 2012 e poi si era unito allo Stato islamico. “Non ho dubbi che Mohammed sia Jihadi John”, ha detto uno degli amici più stretti di Emwazi in un’intervista al Washington Post. “Per me era come un fratello, sono sicuro che sia lui”, ha aggiunto. Anche un rappresentante del gruppo britannico per i diritti umani CAGE, Asim Qureshi, che era stato in contatto con lui prima della sua partenza per la Siria, ritiene che Emwazi sia ‘Jihadi John’.

Il Washington Post riporta che alcuni amici, che hanno parlato a condizione dell’anonimato, ritengono che Emwazi abbia cominciato il percorso di radicalizzazione dopo avere pianificato un safari in Tanzania dopo la laurea all’università di Westminster. Emwazi e due amici, un tedesco convertito all’islam di nome Omar e un altro uomo di nome Abu Talib, non riuscirono mai a fare il safari. Una volta atterrati a Dar es Salaam a maggio 2009, infatti, furono arrestati dalla polizia, prima di essere rimpatriati.

‘Jihadi John’ era comparso per la prima volta in un video lo scorso agosto, nel filmato che mostrava la decapitazione dell’ostaggio del giornalista statunitense James Foley. Poi si pensa che fosse sempre lui il boia comparso nei video delle decapitazioni del reporter Usa Steven Sotloff, del cooperante britannico David Haines, del tassista britannico Alan Henning e dell’americano Abdul-Rahman Kassig; infine il mese scorso sembra fosse sempre lui il militante che compariva nel video con gli ostaggi giapponesi Haruna Yukawa e Kenji Goto poco prima che venissero uccisi. In tutti i filmati il boia, che aveva un marcato accento britannico, compariva vestito completamente di nero e con un passamontagna nero che lasciava scoperti solo gli occhi e la parte superiore del naso.

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