Wellington (Nuova Zelanda), 24 feb. (LaPresse/Xinhua) – Oltre 100 soldati neozelandesi saranno inviati in Iraq per una “missione di addestramento militare”, non di combattimento, mirata ad aiutare nella lotta contro i militanti dello Stato islamico (ex Isil o Isis). Lo ha annunciato in Parlamento il primo ministro della Nuova Zelanda, John Key, negando la possibilità dell’aula di votare su questa proposta del governo. La misura avrebbe mostrato infatti delle spaccature a livello politico dal momento he due dei tre partiti di minoranza in coalizione di governo hanno già espresso la propria opposizione in passato.
Il personale sarà dispiegato nel complesso militare di Taji, a nord di Baghdad, per addestrare forze di sicurezza irachene e la missione probabilmente sarà portata avanti congiuntamente con l’Australia. “Il numero di soldati dispiegati a Taji arriverà fino a 106 e ci saranno altri membri dello staff in sedi della coalizione e a supporto di strutture presenti nella regione. Il totale arriverà così fino a 143”, ha spiegato Key.
Alcuni soldati neozelandesi si recheranno nelle postazioni nella regione a marzo per preparare il dispiegamento più consistente che avverrà a maggio. Si tratterà di una missione di due anni, ma dopo i primi nove mesi il governo attuerà una revisione. Il ministro degli Esteri neozelandese, Murray McCully, ha spiegato che ulteriori misure diplomatiche e umanitarie saranno valutate nell’ambito della risposta da dare allo Stato islamico sia in Iraq che in Siria.