Parigi (Francia), 17 feb. (LaPresse) – Dopo i raid lanciati dal Cairo in Libia, il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi ha chiesto che una risoluzione delle Nazioni unite autorizzi l’intervento di una coalizione internazionale in Libia. Intanto da Hamas arriva un avvertimento all’Italia: un intervento di Roma sarebbe considerato come una nuova crociata.
AL SISI: NON ABBIAMO SCELTE. “Non ci sono altre scelte, tenendo in considerazione l’accordo del popolo libico e del governo, e che ci hanno chiesto di agire”, ha detto il presidente egiziano alla radio francese Europe, chiedendo che una risoluzione delle Nazioni unite autorizzi l’intervento di una coalizione internazionale in Libia.
I RAID IN LIBIA. Ieri L’Egitto ha lanciato raid aerei contro alcune postazioni dello Stato islamico in Libia, all’indomani della diffusione del video dell’Isis che mostrava la decapitazione di 21 egiziani copti. A bombardare obiettivi islamisti non è però soltanto l’esercito del Cairo: aerei da guerra dell’esercito libico, quello legato al governo riconosciuto internazionalmente, hanno attaccato ieri la città orientale di Derna, che è controllata da un gruppo affiliato all’Isis, e anche le città di Sirte e Ben Jawad, dove si trovano forze leali al governo autoproclamato di Tripoli.
HAMAS A ROMA: NO INTERVENTI, SAREBBE CROCIATA. “Hamas rifiuta categoricamente i pretesti che alcuni Paesi come l’Italia stanno fornendo per intervenire negli affari interni della Libia, in particolare con il pretesto di combattere contro il terrorismo”. Lo ha detto il funzionario di Hamas Salah al-Bardawil ieri, secondo quanto riporta Palinfo. Il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni aveva detto che il Paese è disponibile a intervenire in Libia per combattere contro il gruppo militante dello Stato islamico nel quadro di una legittimazione internazionale. “Respingiamo questo intervento e lo consideriamo come una nuova crociata contro i Paesi arabi e musulmani”, ha detto Bardawil secondo Palinfo. Il funzionario ha sottolineato che il suo movimento ha già espresso il suo rifiuto di un intervento straniero in Iraq, e che adesso rinnova il suo appello alla comunità internazionale di non permettere simili mosse contro qualsiasi altro Paese arabo. Commentando l’uccisione di 21 egiziani cristiani in Libia, il movimento di Hamas ha deplorato l’accaduto e ha espresso il rifiuto dell’omicidio e dell’attacco di persone a causa delle loro affiliazioni politiche, religiose e intellettuali, come accaduto in molti Paesi recentemente.