Islamabad (Pakistan), 12 gen. (LaPresse/EFE) – Oggi hanno ripreso l’attività la maggior parte delle scuole in Pakistan a seguito delle vacanze invernali, che si sono prolungate più del solito perché le autorità locali hanno prima dovuto certificare l’adeguatezza del livello di sicurezza dei diversi istituti. Nella provincia di Khyber Pakhtunkwa però, di cui Peshawar è capitale, molte delle scuole sono rimaste chiuse perché è emerso che non hanno i requisiti di sicurezza necessari, tra cui ci sono per esempio l’installazione di telecamere e la presenza di muri alti con fil di ferro in cima.
A dicembre i talebani pakistani giustificarono il massacro di bambini compiuto nella scuola di Peshawar come una vendetta per la morte di loro familiari, tra cui donne e bambini, nelle operazioni militari lanciate contro gli insorti nelle zone tribali del Nord Waziristan e di Khyber Pakhtunkwa, in cui sono morti circa 1.200 islamisti da giugno. La risposta del governo del Pakistan non si è fatta attendere: il primo ministro Narwaz Sharif ha ordinato subito l’eliminazione della moratoria sulla pena di morte per i casi di terrorismo, che vigeva dal 2008, e da dicembre sono state compiute 10 esecuzioni. Le autorità, inoltre, hanno annunciato che nelle prossime settimane saranno compiute esecuzioni su oltre 500 condannati per terrorismo.