Ginevra (Svizzera), 6 gen. (LaPresse/Reuters) – In Siria si stima che circa 670mila bambini vengono privati dell’educazione dopo che le forze dello Stato islamico (ex Isis o Isil) hanno ordinato la chiusura delle scuole per cambiare i piani di studio. Lo denuncia l’Organizzazione delle Nazioni unite per l’Infanzia (Unicef). “A dicembre c’è stato un decreto dello Stato islamico che ordinava di fermare l’educazione nelle zone sotto il suo controllo”, ha detto il portavoce dell’Unicef Christophe Boulierac durante una conferenza stampa.
“Lo Stato islamico ha detto che i programmi di studio devono essere rimodellati o ripensati”, ha aggiunto il portavoce. I bambini iscritti alle scuole elementari e secondarie di Raqqa, e nelle zone rurali delle province di Deir al-Zor e Aleppo, sono coinvolte dalle chiusure, ha aggiunto. L’Unicef ha anche detto che almeno 160 bambini sono stati uccisi e 343 sono rimasti feriti in attacchi alle scuole in Siria l’anno scorso.
Il bilancio è probabilmente una stima al ribasso a causa delle difficoltà di accesso e in generale di ottenere dati, ha osservato Boulierac. I militanti dello Stato islamico hanno conquistato parti di territorio in Siria e in Iraq.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse