Londra (Regno Unito), 3 gen. (LaPresse/PA) – Nel Regno Unito sono peggiorate le condizioni dell’infermiera Pauline Cafferkey, contagiata dal virus Ebola. Lo ha reso noto con un comunicato il Royal Free Hospital di Londra, aggiungendo che la donna adesso è in gravi condizioni. Cafferkey, scozzese, stava svolgendo la sua attività come volontaria in Sierra Leone e ha ricevuto la diagnosi dopo essere tornata a Glasgow. “The Royal Free London NHS Foundation Trust è spiacente di annunciare che le condizioni di Pauline Cafferkey si sono gradualmente deteriorate negli ultimi due giorni, e che adesso sono gravi”, si legge nel comunicato dell’ospedale. Gli sviluppi arrivano giorni dopo che il suo medico aveva riferito che la donna stava seduta, mangiava, beveva e comunicava con la sua famiglia.

Tuttavia il dottore, Michael Jacobs, aveva avvisato che l’infermiera aveva davanti a sé “giorni” critici mentre veniva curata con un farmaco antivirale sperimentale del quale non è provato il funzionamento, e con il sangue di un sopravvissuto. L’ospedale, dove l’infermiera è in isolamento da martedì, non è riuscito a ottenere ZMapp, il farmaco usato per curare l’infermiere William Pooley, “perché non ve n’è nessuno al momento nel mondo”. Il medico aveva spiegato: “Attualmente, non sappiamo quali siano le migliori strategie di cura. Ecco perché li chiamiamo trattamenti sperimentali. Come abbiamo spiegato a Pauline, non possiamo essere così fiduciosi come vorremmo”.

“Ovviamente ci sono ragioni molto buone per ritenere che questo la aiuterà, altrimenti non lo useremmo per nulla, ma semplicemente non abbiamo abbastanza informazioni per sapere che è questo il caso”. Cafferkey, di Glasgow, faceva parte di un team di 30 volontari medici inviato in Africa dal governo del Regno Unito lo scorso mese e aveva lavorato con Save the Children nel Centro per la cura dell’Ebola di Kerry Town, in Sierra Leone.

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