Washington (Usa), 24 dic. (LaPresse/AP) – La marina militare degli Stati Uniti sta indagando sulla possibilità che Rober O’Neill, l’ex Navy Seal che afferma di avere ucciso Osama bin Laden, abbia rivelato informazioni riservate a persone non autorizzate a riceverle. O’Neill è stato ripetutamente intervistato dopo avere annunciato di avere fatto parte all’operazione che portò all’uccisione di Bin Laden e lo scorso mese aveva dichiarato ad Associated Press di essersi premurato di non diffondere informazioni riservate o compromettenti per le tattiche dei Seal.
Un portavoce della marina, il comandante Ryan Perry, ha dichiarato però che il Servizio investigativo criminale della marina (Ncis) ha ricevuto una segnalazione in base alla quale O’Neill potrebbe avere riferito dettagli segreti a persone non autorizzate a conoscerli. “In risposta, l’Ncis ha avviato un’indagine per determinare il merito delle accuse”, ha detto il comandante Perry. Le richieste di commenti presentate alla portavoce dell’ex militare non hanno ricevuto risposte.
Le rivelazioni di O’Neill, che entrò nella marina nel 1995 e ricevette due stelle d’argento e una di bronzo per meriti di servizio, ha creato un clima di discordia fra Seal in servizio e in congedo per la violazione del codice di silenzio riguardante le missioni delle forze speciali della marina Usa. O’Neill ha dichiarato di ritenere che l’opinione pubblica abbia il diritto di conoscere maggiori dettagli circa la missione del 2011 in cui Bin Laden venne ucciso nel suo rifugio di Abbottabad, in Pakistan. Il Pentagono ha riferito che non è chiaro chi abbia sparato i colpi che uccisero lo sceicco del terrore. Un altro ex Navy Seal, Matt Bissonette, ha sostenuto che l’uomo che fu l’uomo che entrò per primo nella stanza da letto di Bin Laden a sparare i colpi fatali e che un secondo Seal, presumibilmente O’Neill, colpì il bersaglio quando era già a terra.