Seul (Corea del Sud), 23 dic. (LaPresse/AP) – I principali siti web nordcoreani sono di nuovo online dopo il blocco alla rete durato ore iniziato ieri. Le difficoltà di connessione giungono dopo che gli Stati Uniti avevano minacciato di rispondere all’attacco hacker alla Sony Pictures, che l’Fbi ha collegato a Pyongyang. La Casa Bianca e il dipartimento di Stato Usa non hanno voluto dichiarare se il governo statunitense sia responsabile dei problemi in Corea del Nord. Funzionari della Corea del Sud, rimasti anonimi, hanno riferito che nelle scorse ore risultavano irraggiungibili i siti web dell’Agenzia di stampa centrale coreana e quello dello del giornale Rodong Sinmun, le principali fonti di informazione nel Paese. Ora i siti sono di nuovo online e fra gli articoli pubblicati ce n’è uno che descrive una visita del presidente Kim Jong Un a un allevamento di pesci gatto.
Alcuni esperti informatici statunitensi hanno descritto le difficoltà in Corea del Nord come vaste e progressivamente peggiori. Jim Cowie, tecnico della compagnia di analisi delle performance di internet Dyn Research, ha dichiarato che il blocco in Corea del Nord è durato circa nove ore. Le possibili cause, ha detto, includono un attacco esterno, ma anche un semplice problema alla rete elettrica. “Possiamo solo indovinare”, ha detto Cowie. La Corea del Nord è uno degli Stati più poveri e meno collegati a internet al mondo. Il Paese è infatti dotato di rete internet a banda larga, ma l’accesso al World wide web è consentito solo a una piccola e preapprovata parte della popolazione. Ai pochi nordcoreani che hanno accesso a un computer, è concesso usare solo una rete intranet locale.