Hong Kong, 11 poliziotti feriti dopo scontri tra agenti e manifestanti

Hong Kong, 1 dic. (LaPresse/AP) – A Hong Kong 11 poliziotti sono rimasti feriti dopo i nuovi scontri tra gli agenti e i manifestanti filodemocrazia. Lo rende noto un comunicato del governo, che non fornisce tuttavia una cifra totale dei feriti. “Il portavoce del governo ha ribadito che la società non accetterà gli atti illegali dei radicali violenti che hanno ripetutamente spinto i poliziotti e attaccato i loro cordoni durante gli scontri”, si legge nel comunicato. Il testo del governo paragona i tentativi di ignorare il piano deciso da Pechino a “costruire castelli in aria” e ha detto che “ritarderanno solo lo sviluppo costituzionale e democratico a Hong Kong”. All’alba la polizia ha attaccato gli studenti e li ha mandati via da alcune zone intorno alla sede del governo. Ieri i dimostranti filodemocratici si erano scontrati con gli agenti mentre cercavano di circondare la sede del governo di Hong Kong.

I manifestanti, che avevano gli ombrelli simbolo del loro movimento, si sono scontrati con le forze dell’ordine, armate di spray al pepe, manganelli e scudi antisommossa. I leader studenteschi hanno detto alla folla che si era radunata ieri sera nel principale sito di protesta fuori dalla sede del governo che avrebbero aumentato le azioni. Centinaia di dimostranti hanno fatto pressione sulle file della polizia e hanno bloccato il traffico su una strada principale, ma sono stati fermati dalle barricate e non sono riusciti a scendere su una strada secondaria che porta all’ufficio del governatore Leung Chun-Ying. Ad un certo punto la polizia ha caricato la folla, spingendo indietro aggressivamente i manifestanti con lo spray al pepe e i manganelli, dopo che alcuni dimostranti hanno iniziato a lanciare bottiglie d’acqua e altri oggetti.

La polizia è indietreggiata successivamente, lasciando che i manifestanti rioccupassero la strada. Centinaia di attivisti sono rimasti nel principale sito delle proteste, in centro, costruendo tende, tavoli di lavoro e altre infrastrutture, anche se l’energia nelle strade è diminuita dopo la prima ondata di manifestazioni alla fine di settembre.