Egitto, scontri polizia-dimostranti islamisti al Cairo: 5 morti

Il Cairo (Egitto), 28 nov. (LaPresse/AP) – E’ di 5 morti il bilancio delle persone morte in Egitto, dove gli islamisti avevano convocato le prime manifestazioni antigovernative importanti da mesi. Le vittime, due manifestanti e tre funzionari di esercito e marina, hanno perso la vita in incidenti separati. Le forze di sicurezza egiziane hanno rapidamente sedato le proteste sparse. Diverse moschee che erano state indicate come punto di raccolta sono rimaste vuote. Le piccole, sparse manifestazioni alle quali hanno partecipato poche centinaia di dimostranti sono state rapidamente represse dalle forze di sicurezza. I tre funzionari militari sono stati uccisi in sparatorie separate questa mattina. Gli ufficiali dell’esercito sono stati colpiti a morte con arma da fuoco al Cairo, mentre il funzionario della marina militare è stato ucciso ad Alessandria.

Dopo le preghiere del venerdì due civili sono stati uccisi nel quartiere orientale di Matariya, dove le forze di sicurezza si sono scontrate con i manifestanti, secondo quanto ha riportato il ministero della Salute. Le forze di sicurezza hanno promesso di usare “forza letale” e hanno mantenuto una forte presenza dalle prime ore del mattino. Veicoli blindati sono stati dispiegati nella città, mentre blocchi di cemento hanno isolato le strade che portavano alla sede della sicurezza al palazzo presidenziale, al ministero della Difesa. Elicotteri dell’esercito sorvolavano la zona. I sermoni del venerdì, pronunciati da religiosi nominati dal governo, si sono espressi contro le manifestazioni.

In un sermone del Cairo trasmesso dalla televisione di Stato, un imam ha detto: “Non fatelo…non si può riparare la corruzione con il sabotaggio, terrorizzando le persone e spargendo del sangue”. Mentre le precedenti dimostrazioni da parte dei sostenitori dell’ex presidente egiziano Mohammed Morsi hanno minimizzato la loro natura islamista, concentrandosi invece sull’opposizione alla sua caduta e sul ripristino della democrazia, gli appelli alle proteste di oggi erano apertamente religiosi. Il gruppo salafita ultraconservatore che ha organizzato i raduni ha messo in guardia su una guerra contro l’islam e ha invitato i manifestanti a sollevare in alto il Corano. Il portavoce del Fronte salafita Hisham Kamal ha detto “questo è solo l’inizio” e ha aggiunto che l’affluenza è soddisfacente se paragonata “all’acqua stagnante” del periodo passato. I fratelli musulmani di Morsi hanno sostenuto l’appello alla protesta ma hanno messo in guardia i loro sostenitori contro la possibilità di essere trascinati in confronti violenti.