Vienna (Austria), 24 nov. (LaPresse/AP) – “Sono stati fatti progressi su alcune delle sfide più difficili che affrontiamo” nei negoziati sul nucleare iraniano, ma il Congresso deve sostenerli evitando di varare nuove sanzioni contro Teheran. Lo ha dichiarato il segretario di Stato americano, John Kerry, parlando ai giornalisti a Vienna. Dopo sei giorni di colloqui tra Iran e gruppo del 5+1, i negoziati sono stati estesi. Le nuova scadenza per il raggiungimento di un accordo di massima è il primo marzo, mentre i dettagli definitivi andranno delineati entro il 1° luglio. Il prossimo giro di colloqui si terrà all’inizio di dicembre, ma non è noto in quale luogo. Kerry, arrivato giovedì a Vienna, ha incontrato più volte il ministro degli Esteri di Teheran, Mohamad Javad Zarif. Ha dichiarato che Zarif “ha lavorato in modo diligente e si è approcciato a questi negoziati in buona fede”.
A proposito degli obiettivi raggiunti, ha detto: “Abbiamo fatto progressi reali e sostanziali e abbiamo visto venire a galla nuove idee. Oggi siamo più vicini a un accordo che renderà il mondo intero, specialmente i nostri alleati in Israele e nel Golfo, più sicuro”. Intanto, membri del nuovo Congresso Usa controllato dai repubblicani che si insedierà a gennaio hanno minacciato di imporre nuove sanzioni nei confronti dell’Iran e potrebbero avere voti sufficienti per contrastare il previsto veto del presidente Barack Obama. Nuove sanzioni farebbero deragliare i negoziati e Kerry ha quindi chiesto al Congresso di “sostenere questa estensione”.