Torino, 22 nov. (LaPresse) – Secondo giorno di voto all’estero per le elezioni presidenziali in Tunisia. Mentre in madrepatria si voterà soltanto domani, domenica 23 novembre, per i tunisini residenti all’estero le elezioni erano state fissate dal 21 al 23 novembre, quindi le operazioni di voto sono cominciate già ieri. Cittadini al voto dunque anche in Italia. Qui, secondo i dati diffusi oggi dall’Isie (Instance supéure indépendante pour les élections) e relativi alle prime due giornate di voto, l’affluenza è stata solo del 5,57%. Ieri invece, che era giornata lavorativa, per l’Italia l’Isie aveva riportato un’affluenza all’1,40%. Il dato complessivo di affluenza al voto da parte dei tunisini residenti all’estero in questi due giorni è stato del 16,87%. In Germania, sempre considerando entrambi i giorni, ha votato il 15,21%, nella circoscrizione Francia 1 il 24,33%, in quella Francia 2 il 16,38%, nella circoscrizione Paesi arabi il 27,02% e nella circoscrizione America il 13,57%. L’Isie è l’organismo indipendente incaricato di organizzare le elezioni.
Si tratta delle prime presidenziali a suffragio diretto dopo la Rivoluzione dei gelsomini, che portò alla cacciata di Zine el-Abidine Ben Ali dopo 23 anni al potere. L’attuale presidente Moncef Marzouki, infatti, nel 2011 fu eletto a suffragio indiretto dall’Assemblea costituente. I candidati sono 27 e, se nessuno riuscirà a raggiungere la maggioranza assoluta, si andrà al ballottaggio il 28 dicembre. Questo voto giunge a meno di un mese dalle elezioni legislative del 26 ottobre, con cui è stato eletto il primo Parlamento dopo Ben Ali; nelle elezioni del 2011 subito dopo la rivoluzione, infatti, non era stato eletto un Parlamento ma l’Assemblea costituente, che ha approvato la nuova Costituzione tunisina a gennaio scorso.
Per i residenti all’estero, e anche in Italia, alle legislative erano stati registrati diversi problemi. A seguito delle segnalazioni da parte degli osservatori dei seggi dal 2 all’8 novembre in via eccezionale l’Isie, in vista delle presidenziali, ha dato la possibilità ai residenti all’estero di richiedere il cambio del proprio seggio di voto o, per chi non avesse proprio trovato il suo nominativo nei registri, di dimostrare la regolarità della propria iscrizione al voto. Le domande presentate all’Isie sono state circa 8mila, ma solo 846 di queste sono state accettate. In Italia, riferiscono gli osservatori elettorali, sono stati integrati solo 59 nominativi su centinaia di richieste.