Mosca (Russia), 21 nov. (LaPresse/AP) – Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato che non dovrebbero esserci interventi nella produzione globale di energia, anche se l’economia del Paese viene colpita dalla caduta dei prezzi del petrolio. Dopo un incontro con la sua controparte saudita a Mosca, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto che sia la Russia e l’Arabia Saudita non vogliono che gli obbiettivi di produzione del petrolio siano influenzati da “disegni politici o geopolitici”. La Russia sta valutando come rispondere alla caduta di 30 punti percentuali del prezzo del greggio, al di sotto di 80 dollari a barile. Un altro funzionario governativo ha detto che non è ancora stata presa una decisione sugli obbiettivi di produzione.
“Sia noi che l’Arabia Saudita pensiamo che il prezzo dovrebbe essere un prezzo di mercato, e che il ruolo decisivo dovrebbe essere giocato dalla domanda”, ha detto Lavrov. Il ministro dell’Energia, Alexander Novak, ha notato che un taglio della produzione è ancora possibile, anche se potrebbe essere difficile. “Il nostro budget è molto dipendente dagli introiti petroliferi. E non abbiamo la tecnologia, come l’Arabia Saudita, per ridurre velocemente o aumentare la nostra produzione”, ha detto Novak alle agenzie di stampa russe. “Tuttavia questa questione è in discussione, stiamo lavorando dentro il governo per capire se questi metodi sono fattibili”, ha aggiunto.
I commenti di Lavrov hanno ricordato le teorie, frequentemente diffuse dalla televisione di Stato russa, che gli Usa abbiano diffuso la produzione globale di petrolio per far scendere i prezzi nel mondo e prendere di mira i regimi ostili. L’economia e la valuta russa, che si è deprezzata contro il dollaro di un terzo quest’anno, sono state colpite duramente. L’incontro di Lavrov con l’omologo saudita arriva prima di una conferenza dell’Opec in programma per la prossima settimana, durante la quale i membri dell’organizzazione discuteranno i livelli della produzione globale.