Gerusalemme, 21 nov. (LaPresse/AP) – L’esercito israeliano ha reso noto di aver disperso circa 300 dimostranti palestinesi che lanciavano pietre a Hebron, in Cisgiordania. Non risultano feriti né arresti. Scontri più lievi si sono registrati anche in altre due località della Cisgiordania, Qalandiya e Kadom. Anche in questo caso, hanno riferito le forze di sicurezza, non ci sono stati fermi o feriti. I disordini si sono verificati in un momento di tensione nella zona, soprattutto per le affermazioni palestinesi secondo le quali Israele vuole cambiare lo status quo nella spianata di Gerusalemme, permettendo agli ebrei di pregare sul posto. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha negato che siano in vista dei cambiamenti per la Spianata delle Moschee, ma alcuni ministro del governo e partner della sua coalizione vorrebbero che le preghiere fossero permesse.
Oggi non sono stati segnalati incidenti gravi dalla polizia israeliana durante le preghiere del venerdì, che per la seconda settimana di fila sono state aperte a tutti i fedeli musulmani, a prescindere dall’età. Secondo funzionari musulmani circa 45mila persone hanno partecipato alle preghiere. Nelle ultime settimane 11 persone sono state uccise da assalitori palestinesi in cinque incidenti separati, sopratutto a Gerusalemme, ma anche a Tel Aviv e in Cisgiordania. Cinque aggressori palestinesi sono stati uccisi dalle forze di sicurezza. Nell’attacco a una sinagoga di Gerusalemme dello scorso martedì sono morti quattro fedeli e un poliziotto. I due aggressori sono stati uccisi dalle forze di sicurezza.