Isil, i video diffusi online: tutte le vittime occidentali

Roma, 16 nov. (LaPresse/AP) – Peter Kassig, la cui uccisione è stata rivendicata dal gruppo dello Stato islamico (ex Isil) in un video pubblicato online, è solo l’ultimo ostaggio vittima di decapitazione da parte dei militanti. Allo stesso modo sono stati uccisi anche soldati siriani e combattenti peshmerga. Di seguito una scheda delle vittime occidentali.

JAMES FOLEY. Il giornalista statunitense, rapito a novembre 2012 in Siria, è stato il primo occidentale la cui morte è stata testimoniata in un video. Il filmato, diffuso il 19 agosto, si intitolava ‘Messaggio all’America’. Nel video, dove Foley appare vestito di arancione, i jihadisti definivano la decapitazione del reporter una risposta ai recenti attacchi aerei condotti dagli Stati Uniti in Iraq e, al termine delle immagini, mostravano la futura vittima, Steven Sotloff.

STEVEN SOTLOFF. Giornalista, aveva 31 anni ed era stato rapito al confine tra Siria e Turchia ad agosto del 2013. Lavorava per i magazine Time e Foreign Policy. Il video della sua uccisione è stato diffuso il 2 settembre con il titolo ‘Secondo messaggio all’America’. Anche in questo caso, come nel precedente, il boia, vestito di nero e con il volto coperto e un coltello in mano, parlava con uno spiccato accento britannico. Pochi giorni prima della diffusione in rete dell’esecuzione, la madre del reporter, Shirley Sotloff, aveva lanciato un appello per la sua liberazione. La donna si rivolgeva direttamente al leader dello Stato islamico, il califfo Abu Bakr al-Baghdadi, dicendo che il figlio non doveva pagare per le azioni del governo Usa e che, in quanto giornalista, lui si interessava ai deboli e agli oppressi.

DAVID HAINES. Cooperante britannico, 44 anni, venne rapito in un campo profughi nel nord della Siria, nel marzo 2013, mentre lavorava per l’agenzia francese Acted, che sta aiutando migliaia di siriani in fuga dalla guerra. Il video della sua morte, dal titolo ‘Un messaggio agli alleati dell’America’, è stato diffuso il 13 settembre. Nelle immagini il boia si rivolge al governo britannico dicendo che l’alleanza con gli Usa non farà che “accelerare” la “distruzione” del Regno Unito e trascinerà il popolo britannico in “un’altra sanguinosa guerra impossibile da vincere”.

HERVE’ GOURDEL. Guida alpina, 55 anni, di nazionalità francese. L’uomo era stato rapito a settembre in Algeria e ucciso alcuni giorni dopo, con modalità simili a quelle degli altri ostaggi. Il video della sua morte è stato diffuso il 24 settembre e ha il titolo ‘Messaggio di sangue per il governo francese’. Nel filmato si vedono i militanti del gruppo Jund al-Khilafah, o Soldati del Califfato, avvicinarsi all’ostaggio per decapitarlo, e poi mentre mostrano la sua testa tagliata. Gli uomini armati affermano la loro lealtà al leader del gruppo dello Stato islamico, Abu Bakr al-Baghdadi, e affermano che stanno combattendo i loro nemici. I militanti criticano gli attacchi francesi i Iraq e i loro interventi contro gli islamisti radicali in Mali.

ALAN HENNING. Cooperante britannico, 47 anni, era soprannominato ‘Gadget’. Il video della sua morte è stato pubblicato il 3 ottobre. L’uomo si era unito a un convoglio di aiuti umanitari ed era stato catturato lo scorso 26 dicembre, poco dopo aver attraversato il confine tra Turchia e Siria. Nel filmato il militante dell’Isil afferma: “Obama, hai cominciato i bombardamenti di Shams (Siria, ndr), che continuano a colpire la nostra gente, quindi è solo giusto che colpiamo il prossimo dei vostri”.

PETER KASSIG. Ex soldato, cooperante statunitense di 26 anni, è l’ultima vittima occidentale dei militanti. Il video della sua presunta decapitazione è stato diffuso oggi. Nel filmato, di quasi 16 minuti, viene mostrata anche l’esecuzione di diversi soldati siriani.