Obama contro internet a 2 velocità. L’industria del web insorge

Washington (Usa), 10 nov. (LaPresse/AP) – Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, si è espresso a favore di un internet aperto e libero, chiedendo politiche più decise contro gli accordi in cui fornitori di contenuti pagherebbero somme enormi per dare linee più veloci ai loro clienti, creando di fatto un internet a due velocità. La dichiarazione di Obama è stata subito respinta dalle compagnie del settore. “Per quasi un secolo, la nostra legge ha previsto che le aziende che si connettono al mondo abbiano particolari vincoli perché non sfruttino il monopolio di cui godono”, ha dichiarato Obama, riferendosi alle compagnie telefoniche. “E’ buon senso che la stessa filosofia debba guidare ogni servizio che si basi sulla trasmissione di informazioni, sia esso una telefonata o un pacchetto di dati”, ha proseguito il presidente americano. I provider internet non dovrebbero quindi poter siglare accordi con i servizi online, come Netflix o YouTube, per rendere più veloci i contenuti ai loro clienti.

La Federal Communications Commission (Fcc), agenzia federale incaricata delle comunicazioni, deve decidere a breve a quale livello proteggere gli utenti di internet dagli accordi dietro le quinte tra i provider a banda larga americani, come Verizon e AT&T, e le aziende fornitrici di contenuti, come Netflix. La posizione di Obama crea dunque pressione politica perché l’agenzia si allinei con la Casa Bianca. L’industria del settore ha immediatamete respinto le dichiarazioni del presidente americano. La CTIA-The Wireless Association ha definito la proposta di Obama una “rozza reazione eccessiva” che ignora i punti di vista.

Il settore si schiera anche contro la richiesta degli attivisti del web, secondo cui la Fcc dovrebbe dichiarare internet di utilità pubblica, secondo il Titolo II del Communications Act del 1934. Questo per garantire che le autorità abbiano sufficiente potere per regolarlo con efficacia. Le aziende dicono di essere impegnate per un internet aperto, ma chiedono flessibilità per ideare nuovi modi di dare forma e vendere i servizi della rete.