New York (New York, Usa), 3 nov. (LaPresse/AP) – Con le elezioni di midterm, martedì 4 novembre negli Stati Uniti non si vota solo per il rinnovo di parte del Congresso e dei governatori. In alcuni Stati i cittadini sono chiamati a esprimersi anche su altri temi: dalla legalizzazione della marijuana all’aborto, dalle etichette dei prodotti alimentari alla vendita di armi. I referendum sono in totale 147, secondo la National Conference of State Legislatures. Ecco le misure più importanti in discussione.
LEGALIZZAZIONE DELLA MARIJUANA. In Alaska, Oregon e Washington gli elettori devono pronunciarsi sull’utilizzo della marijuana per uso ricreativo per adulti. Nelle elezioni generali del 2012 gli Stati di Washington e del Colorado erano stati i primi a legalizzare la marijuana. I provvedimenti in ballo in Oregon e in Alaska permetterebbero vendite al dettaglio a chiunque abbia raggiunto l’età necessaria per bere alcool. A Washington invece la proposta è di legalizzare la coltivazione e il possesso di marijuana, ma non le vendite. In Florida i cittadini devono decidere se consentire l’uso di marijuana per motivi medici: se passasse il sì, lo Stato diventerebbe il 24esimo ad approvarlo. La proposta ha bisogno del 60% dei voti favorevoli e ha diviso i candidati governatori durante la campagna elettorale: il repubblicano Rick Scott è contrario, il democratico Charlie Crist è favorevole.
ABORTO. Tre le proposte in discussione che sono legate direttamente o indirettamente all’aborto e che hanno suscitato accesi dibattiti, in parte perché entrambe le parti sono in disaccordo sui possibili impatti dei provvedimenti. In Colorado, un emendamento sulla ‘personalità’ estenderebbe le protezioni legali ai feti. Secondo gli oppositori questa modifica potrebbe portare a un divieto dell’aborto; secondo i sostenitori rafforzerebbe le protezioni per le donne in attesa di un figlio. In North Dakota, il provvedimento 1 prevede “il diritto inalienabile alla vita” per gli essere umani “a qualsiasi stadio di sviluppo”. Favorevoli e contrari non sono d’accordo sul possibile impatto che la novità potrebbe avere sulle regolamentazioni dell’aborto. La misura discussa in Tennessee darebbe invece al legislatori statali più poteri per determinare le regole dell’interruzione di gravidanza. Chi si schiera per il sì sostiene che l’emendamento proposto sia necessario per proteggere le regolamentazioni già esistenti. Chi è contrario teme che la modifica renderebbe più facile per lo Stato adottare nuove leggi più dure, che metterebbero a rischio l’accesso delle donne all’aborto.
GIOCO D’AZZARDO. Gli Stati Uniti hanno assistito a un aumento dei casinò negli ultimo decenni. In Massachusetts gli elettori hanno la possibilità, piuttosto rara, di fermarne l’espansione: il provvedimento sul quale saranno chiamati a votare abrogherebbe una legge del 2011 che autorizza lo sviluppo di una sala slot e fino a tre resort di casinò. Al momento nello Stato non esistono. Secondo un esperto, Clyde Barrow dell”Università di Texas-Pan American, una vittoria dei ‘no’ ai casinò rappresenterebbe la prima volta, almeno da quando è cominciata l’età moderna del gioco d’azzardo negli Stati Uniti nel 1931, che uno Stato respinge una legge per espandere il fenomeno. Chi vorrebbe investire nei casinò del futuro, invece, sta facendo molte promesse per mantenere in vita il suo progetto. Wynn Resorts, ad esempio, ha annunciato che spenderà almeno 30 milioni di dollari in pulizie come parte del suo piano di trasformare un’ex azienda chimica inquinata vicino a Boston in un resort da 1,6 miliardi di dollari.
VENDITA DI ARMI. Due le misure, opposte, in discussione nello Stato di Washington, dove i cittadini avranno un’insolita opportunità di esprimere la loro opinione sulle armi da fuoco. Un provvedimento prevede controlli sui precedenti per tutte le vendite e i trasferimenti di armi, comprese le transazioni private. L’altro impedirebbe invece l’allargamento di questi controlli agli acquisti da venditori privati. I sostenitori dell’espansione dei controlli, supportati da donazioni dei cofondatori di Microsoft Bill Gates e Paul Allen, hanno speso molto di più nella campagna elettorale rispetto agli oppositori. Negli Usa sei Stati richiedono controlli sui precedenti per tutte le vendite e i trasferimenti di armi. La legge di Washington, come quella federale, prevede controlli per le vendite o i trasferimenti da parte dei venditori con licenza, ma non per gli acquisti da parte dei privati.
IL CIBO E LE ETICHETTE. In Colorado e Oregon si vota su provvedimenti che prevedono etichette per alcuni alimenti geneticamente modificati. Tutte le proposte si applicherebbero a cibi crudi e impacchettati, prodotti interamente o parzialmente grazie a ingegneria genetica, ma non comprenderebbero prodotti serviti nei ristoranti. Secondo i contrari, che includono aziende del settore e compagnie biotech, le etichette obbligatorie sarebbero costose e porterebbero erroneamente i consumatori a pensare che gli ingredienti derivanti dall’ingegneria genetica non sono sicuri, cosa che la scienza non ha dimostrato. Secondo i sostenitori, che hanno speso di più nella campagna, i clienti hanno il diritto di sapere se il cibo che stanno mangiando è stato modificato geneticamente. La campagna in Oregon è diventata la più costosa nella storia dello Stato per quanto riguarda simili consultazioni: le due parti una settimana fa avevano raccolto oltre 23 milioni di dollari. Gli oppositori delle etichette hanno ottenuto oltre il doppio dei fondi dei sostenitori. Provvedimenti simili negli Stati della California e di Washington non sono stati approvati per pochi voti negli ultimi anni, dopo che sono stati spesi milioni di dollari, soprattutto dagli oppositori delle indicazioni sui cibi.