Damasco (Siria), 30 ott. (LaPresse/AP) – Il consigliere politico del presidente siriano Bashar Assad, Bouthaina Shaaban, accusa la Turchia di avere commesso “un’aggressione” contro la Siria permettendo ad alcuni ribelli, oltre che ai peshmerga curdi, di passare dal territorio turco per entrare nella città siriana di Kobani, assediata dallo Stato islamico (ex Isil). In un’intervista rilasciata ad Associated Press oggi, Bouthaina Shaaban sostiene che Ankara sta provando a estendere la sua influenza in Siria inviando combattenti anti Assad. Ieri la Turchia ha autorizzato il passaggio dal suo territorio di 50 combattenti dell’Esercito siriano libero (Esl) e di 150 peshmergha per andare a Kobani e aiutare i combattenti curdi a respingere l’offensiva dell’Isil. L’Esercito siriano libero è un’organizzazione che comprende diversi gruppi di ribelli che combattono contro Assad e ha base in Turchia.
L’Esl comprende varie fazioni, le cui ideologie spaziano dai musulmani moderati a quelli più conservatori. “Vedo che la Turchia sta continuando nel suo ruolo di aggressione contro la Siria e con il suo ruolo molto pericoloso nella regione”, ha detto Shaaban, suggerendo che Ankara stia provando a ravvivare l’influenza che ha avuto durante i 600 anni di impero ottomano. “Il ruolo molto pericoloso nella regione è motivato dalla loro ambizione ottomana”, ha detto la consigliera di Assad, suggerendo che sia lontana anche l’ipotesi che Siria e Turchia possano stare dalla stessa parte contro lo Stato islamico, seppure entrambe lo vedano come un problema. Shaaban ha rivendicato che la Siria ha sempre parlato della guerra in corso nel Paese come un problema di terrorismo. L’Isil era “parte del terrorismo di cui avvertiamo da anni”, ha affermato. “È stato il governo siriano che a gennaio e febbraio 2014 ha invitato la comunità internazionale a combattere contro il terrorismo all’interno e fuori dalla Siria, in modo da raggiungere stabilità e sicurezza”, ha aggiunto riferendosi alle conferenze internazionali di Ginevra.