Suruc (Turchia), 29 ott. (LaPresse/AP) – Un convoglio di 150 peshmerga curdi è arrivato in Turchia all’alba per poi raggiungere la città siriana di Kobani dove sono in corso combattimenti tra forze curde e militanti dello Stato islamico. La missione senza precedenti è arrivata dopo che Ankara ha consentito alle truppe peshmerga di attraversare la Turchia. Dopo una travolgente saluti tra migliaia di sostenitori e sbandieratori nella capitale curda irachena di Erbil, le forze peshmerga sono sbarcate all’aeroporto turco di Sanliurfa. Sono poi saliti su un autobus scortati da forze di sicurezza turche per poi attraversare il valico di frontiera Mursitpinar e arrivare così in Siria, a Kobani. Il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha spiegato alla BBC che l’invio di peshmerga era “l’unico modo per aiutare Kobani, dal momento che gli altri Paesi non vogliono utilizzare truppe di terra”.
L’invio dei 150 combattenti peshmerga, autorizzato dal governo curdo iracheno, sottolinea le tensioni politiche presenti nella regione. Il governo turco vede i curdi siriani che difendono Kobani come corrispondenti a ciò che Ankara considera come un’estensione del Partito dei lavoratori del Kurdistan, o PKK, che ha condotto una rivolta di 30 anni in Turchia e viene considerato un gruppo terroristico dagli Stati Uniti e dalla Nato. Pressato per una maggiore azione contro i militanti dello Stato Islamico da parte dell’Occidente e dei curdi turchi e siriano, il governo turco ha accettato di lasciare che i combattenti attraversino il suo territorio.
Un altro convoglio iracheno di peshmerga a bordo di Toyota Land Cruiser e camion, che trasportano cannoni e mitragliatrici, ha attraversato il confine con la Turchia all’alba passando sul valico di frontiera Ibrahim Khalil a Zakho, nel nord dell’Iraq. Il convoglio terra e i 150 combattenti devono unirsi e attraversare insieme la Siria.
Quando i combattenti son partiti da Erbil, decine di persone hanno atteso sul ciglio della strada nei villaggi per vedere le truppe passare. Migliaia di persone li attendevano alla frontiera. La folla ha cantato canzoni tradizionali dei peshmerga con i mano bandiere curde colorate e ritratti del presidente iracheno curdo Massoud Barzani.