Londra (Regno Unito), 27 ott. (LaPresse/PA) – “Il Regno Unito non pagherà 2 miliardi di euro a nessuno il primo dicembre e respinge le richieste di pagamenti su questa scala”. Lo ha detto il primo ministro britannico David Cameron alla Camera dei comuni, in riferimento ai 2,1 miliardi di euro richiesti a Londra dalla Commissione europea come contributi aggiuntivi al budget del blocco a 28. “Ci opporremo – ha annunciato – in ogni maniera possibile. Vogliamo controllare in che modo si è arrivati alle statistiche, e vogliamo controllare la metodologia usata. Lo valuteremo in ogni minimo dettaglio”.
“Non pagheremo due miliardi il primo dicembre – ha ribadito il premier britannico – e non pagheremo nessuna somma del genere. Questo è molto chiaro. Quando la tua economia cresce, paghi un po’ di più. Quando la tua economia perde, paghi un po’ meno. Ma un conto da due miliardi di euro non è accettabile e noi non lo pagheremo”. La polemica scatenata dalla richiesta, ha affermato Cameron, sta minando il sostegno per l’adesione di Londra al blocco a 28, e Bruxelles deve cambiare la decisione se vuole riacquistare la fiducia dei contribuenti europei. Al Regno Unito è stato chiesto di pagare ulteriori 2,1 miliardi di euro per il bilancio Ue, cifra pari a circa un quinto del contributo annuale di Londra, che è di circa 10,9 miliardi di euro.
La dichiarazione di Cameron è arrivata poco dopo che il commissario europeo al Bilancio, Jacek Dominik, ha avvertito che i tentativi del Regno Unito di rinegoziare la somma rischiano di aprire un “vaso di Pandora”. Sarebbe “estremamente difficile” per Londra sfidare la richiesta, ha detto Dominik, perché per adottare qualsiasi cambiamento al diritto europeo serve il sostegno di una maggioranza qualificata dei Paesi membri. Londra, ha sottolineato Dominik, ha l’obbligo legale di pagare i 2,1 miliardi di euro entro il primo dicembre e se non lo farà sarà soggetta al pagamento di multe.