Tunisia, problemi in seggi esteri: in Italia 75% non ha potuto votare

Torino, 25 ott. (LaPresse) – Problemi ai seggi per gli elettori tunisini residenti all’estero, anche in Italia. Secondo quanto risulta agli osservatori elettorali internazionali di Pontes, finora tra il 70% e il 75% dei tunisini che si sono recati alle urne in Italia non ha potuto votare perché, a causa di problemi organizzativi e di informazione, non trova il proprio nome sui registri. Il dato riguarda i 39 seggi (sui 78 italiani) che sono stati monitorati dal gruppo fino a questo momento. I seggi inizialmente previsti sul territorio italiano per il voto dei tunisini erano 79, ma la sede di Trieste non ha aperto. Si tratta delle elezioni legislative per scegliere il nuovo Parlamento della Tunisia: i tunisini all’estero hanno cominciato a votare ieri (votano dal 24 al 26 ottobre), mentre in madrepatria si recheranno alle urne solo domani, domenica 26 ottobre. Per partecipare alla consultazione era necessario iscriversi entro le scadenze stabilite, ma per chi si era già iscritto nel 2011 non era necessario registrarsi nuovamente.

Stando a quanto si è riuscito a ricostruire finora, i motivi per cui i cittadini non riescono a votare – almeno in Italia – si possono riassumere in due gruppi. Il primo caso è quello generico di chi ha già votato nel 2011: allora non era obbligatorio iscriversi per votare dunque c’erano cittadini che si erano registrati e altri che avevano votato senza registrarsi; per questa tornata 2014, però, per una confusione nella comunicazione dell’organizzazione, alcuni elettori hanno capito che avendo votato nel 2011 sarebbero risultati automaticamente iscritti (pur senza essersi registrati allora), ma così non è, dunque arrivando adesso ai seggi non hanno avuto la possibilità di votare. Il secondo caso è invece quello di chi si è registrato regolarmente, nel 2011 o nel 2014 o in entrambi gli anni, ma andando nel proprio seggio non trova nell’elenco il nome, che risulta invece iscritto in un altro seggio, per esempio nella sede consolare di riferimento. Il territorio italiano è suddiviso in cinque circoscrizioni consolari: Milano (con 20.616 iscritti), Roma (con 9.384 iscritti), Genova (con 12.953 iscritti), Napoli (con 4.594 iscritti) e Palermo (con 6.540 iscritti). Tutte le altre grandi regioni sono assorbite all’interno di una di queste circoscrizioni: per esempio il Piemonte (a Torino ci sono 631 iscritti al voto) fa parte della circoscrizione consolare di Genova e il Veneto rientra nella circoscrizione di Milano.

Per fare un esempio concreto, c’è chi si è iscritto per votare a Modena, ma arrivando al seggio non può votare perché risulta registrato a Bologna. In alcuni casi il disguido si spiega con il fatto che, mantenendo lo stesso esempio, quel cittadino nel 2011 si era registrato a Bologna e i dati non sono stati aggiornati; ma in altri casi non si è riusciti a trovare una spiegazione. “Si tratta di problemi organizzativi e non politici”, spiegano da Pontes. Il gruppo chiede di fare in modo che, viste le dimensioni del problema e dal momento che esiste un registro complessivo con i nomi di tutti gli iscritti, indipendentemente dal fatto che un cittadino risulti registrato in un seggio o in un altro possa esercitare il proprio diritto di voto.